giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale




Buon Natale a tutti, agli amici di sempre, a chi è vicino a chi è lontano.

Buon Natale a quelli che a Natale non festeggiano perche non hanno nessuno con cui festeggiare.

Buon Natale ai bambini che ancora credono che babbo natale esista davvero ed è bello cosi.

Buon Natale a chi oggi lavora perchè non può fare altrimenti.

Buon Natale a chi ha perso il posto di lavoro e oggi è più dura del solito.

Buon Natale agli uomini giusti.

Buon Natale a chi ci crede ancora in un mondo migliore.

Buon Natale a chi spera soltanto che domani sia un giorno migliore.

Buon Natale a chi ancora ha la forza di indignarsi.

Buon Natale a chi ricorda e tiene viva la memoria.

Buon Natale a chi resiste.

Buon Natale alla Sinistra italiana, che mi manca molto, ma evidentemente io non manco a lei.

Buon Natale a Gino Strada e Roberto Saviano, rivoluzionari non solo idealmente, fra i pochi personaggi pubblici italiani che stimo dal profondo del cuore.

E infine Buon Natale a mio padre con il suo sorriso infinito che è sempre con me. Nell'altrove dove è ora sicuramente continuerà a regalare sorrisi.


venerdì 12 dicembre 2008

l'Italia del 12 Dicembre



Il pomeriggio del 12 Dicembre in piazza del Duomo ce l'avete illuminato
ma in via del Corso non ci sono le luci per l'Autunno caldo il comune le ha levate
In piazza Fontana il traffico è animato c'è il mercatino degli agricoltori
sull'autobus a Milano in poche orel a testa nel bavero del cappotto alzato
Bisogna fare tutto molto in fretta perché la banca chiude gli sportelli
come tutto vola così in fretta risparmi e gente tutto così in fretta
No, no, no, non si può più dormire la luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta
scende dicembre sopra la seras opra la gente che parla di Natale
se questa vita avrà un futuro metterò casa potrà anche andare
Dice la gente che in piazza Fontana forse è scoppiata una caldaia
là nella piazza 16 morti li benediva un cardinale
No, no, no, non si può più dormirela luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capireche l'unica giustizia borghese si è spenta
Notti di sangue e di terrore scendono a valle sul mio paese
chi pagherà le vittime innocenti?
chi darà vita a Pinelli il ferroviere?
Ieri ho sognato il mio padrone a una riunione confidenziale
si son levati tutti il cappello prima di fare questo macello
No, no, no, non si può più dormirela luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capirec he l'unica giustizia borghese si è spenta
Sulla montagna dei martiri nostri tanto giurando su Gramsci e Matteotti
sull'operaio caduto in cantiere su tutti i compagni in carcere sepolti
Come un vecchio discende il fascismo succhia la vita ad ogni gioventù
ma non sentite il grido sulla barricatala classe operaia continua la sua lotta!
No, no, no, non si può più dormirela luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capireche l'unica giustizia borghese si è spenta
No, no, no, non si può più dormirela luna è rossa e rossa di violenza
bisogna piangere i sogni per capireche l'unica giustizia borghese si è spenta



Luna Rossa (Banda Bassotti)

domenica 30 novembre 2008

Zingari a Lione



"Ci vorrebbe qualcuno con cui ridere, parlare... Ma non una puttana, un amico. Ecco, gli amici, quelli sì: proprio una gran voglia di vederli, di star con loro"
Il Perozzi. Amici Miei
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E' stata proprio una bella zingarata in una città che abbiamo scelto dopo mesi di trattativa. Col senno di poi forse potevamo fare meglio.....ci impegneremo di più l'anno prossimo. Ma il divertimento al di la del luogo è sempre garantito.
Come è tradizione in ognuna delle nostre zingarate è venuto fuori che c'è un'altro pargolo in arrivo. Auguroni a Lorenzo e Marina.
Ora la domanda è: alla prossima a chi toccherà? Quale stanza verrà svegliata alle 7 di mattina per il grande annuncio? Si prevede grande tensione al prossimo sorteggione delle camere.....








sabato 8 novembre 2008

I Have a Dream



Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.
Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.
Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.
Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.
Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.
Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.
Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.
Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.
Ma non soltanto.
Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.
Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.
Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".


Martin Luther King Washington, 28 Agosto 1963.

mercoledì 29 ottobre 2008

Mazze libere

Ci sarebbe da porre una domanda al capo della polizia o al ministro dell'interno dopo i fatti di oggi in Piazza Navona.
A me a Siena un giorno su due mi ferma la stradale o i carabinieri che sono sempre appostati vicino a casa. Mentre controllano i documenti, guardano sempre all'interno della macchina, a volte addirittura fanno aprire il portabagagli.
A Siena in periferia.....
Ora come è possibile che un camioncino scoperto pieno di mazze tricolori arrivi indisturbato nel centro di Roma dove c'è un poliziotto ogni tre metri? Genova 2 , la vendetta?
Come sempre dobbiamo constatare che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Oltre che denunciare l'aggressione politica, sarebbe il caso che qualcuno dei nostri faccia notare anche queste cose.

sabato 25 ottobre 2008

La Rosa Tatuata


Ho scoperto tramite una segnalazione questo gruppo.
Ho scaricato un paio di album e per me in ambito italiano rappresentano una delle cose più belle degli ultimi anni.
Non compro un cd da 5 anni, ma in questo caso ho trovato doveroso contattarli per comprare l'originale.
Andate sul loro sito http://www.larosatatuata.com/ , cercateli su internet e ascoltateli. Ne vale la pena.
La mitica "scuola genovese" pretendeva continuità. E l'ha avuta.

sabato 18 ottobre 2008

I Care


SOSTENIAMO ROBERTO SAVIANO (firmate l'appello)


Io a memoria non mi ricordo una cosa del genere come l'intervento di Roberto Saviano l'altra sera a Matrix.
In tv, fatti precisi, nomi , cognomi, quadro locale e internazionale.
Con una coincisione da far venire i brividi.
Non il fanfaronismo alla DiPietro, non la demagogia della Lega o della destra, non un grido superficiale alla "legalita". Tavole rotonde, dibattiti, militari, polizia.
I fatti, la cultura, il coraggio di dire che a Casal di principe scritte sui muri solo contro di lui e non contro i boss.
Il coraggio di dire, in splendida solitudine, che in quel territorio la prima rivolta pubblica verso il sistema è stata da parte dei ragazzi africani e non degli italiani. Ragazzi immigrati che non hanno sopportato in silenzio il massacro di loro conterranei innocenti, mentre gli italiani sopportano ogni giorno in silenzio crimini analoghi verso italiani innocenti.
Quel che c'e' stato dopo con la Meloni e l'altra è stato per certi versi insopportabile.
Quel che c'è stato oggi con l'intervento di Maroni a ridimesionare la portata e l'impatto pubblico del personaggio Saviano è sconsolante.
Sentendo parlare Saviano mi veniva in mente il vecchio slogan " I CARE" edito dal compianto Don Milani e (mal )utilizzato e soprattutto mal applicato qualche anno fa come parola d'ordine di un congresso dei DS.
Mi preme, me ne occupo, mi riguarda.
Mi piacerebbe che la Sinistra avesse il coraggio di organizzare una grande manifestazione di popolo a Casal di Principe. Come ebbero il coraggio nel 1972 migliaia di lavoratori di scendere nonostante le bombe a Reggio Calabria per quello storico e imponente corteo antifascista.
Rappresenterebbe un grande segnale di resistenza non solo simbolica, perchè come sottolineava Saviano la paura dei clan è che di loro si cominci a parlare fuori dal solito giro degli addetti ai lavori.
Mi preme, me ne occupo, mi riguarda.
Se la Sinistra ricomaniciasse da qui, se tutti noi ricominciassimo da qui, dalla piccola grande lezione di Roberto Saviano, forse si potrebbe vedere un po di luce in fondo al tunnel.

martedì 7 ottobre 2008

Morire per pisciare


Chissà se la classe politica, con tutto quello che ha da fare, sta riflettendo seriamente su quanto sta accadendo in Italia negli ultimi mesi.
Violenze gratuite, omicidi di immigrati, pestaggi senza senso, un ragazzo a Parma massacrato dai vigili, un'altro a Milano ucciso perchè aveva rubato un biscotto e mille altri episodi.
Ma la notizia di oggi dell'omicidio di un camionista vicino ad Alessandria freddato senza pietà solo perchè si era fermato a pisciare nel cespuglio di un'area di sosta vicino ad un bar è davvero sconcertante.
Una vita finita a 42 anni per fare la cosa più naturale del mondo. La cosa che mille volte abbiamo fatto tutti, chi più chi meno in posti improbabili.
Una cosa che, nell'Italia di oggi può costare la vita.
Dovremmo fermarci un attimo a riflettere tutti quanti su questo dilagare di intolleranza. Su questa escalation di violenza che porta il cosidetto cittadino normale ad ammazzare , come si trattasse di far fuori una mosca che ti si è posata sul viso.
La politica può ritenersi innocente davanti a tutto questo, può solo addossare la responsabilità all'evoluzione delle società moderne sempre più individualiste e meno solidali?
No. Non può.
Ci sono forze politiche ben note, attualmente al governo del paese che per anni hanno fomentato quell' intolleranza razziale o religiosa, verso il diverso, verso che viene da fuori, non rendendosi conto che il sasso da loro lanciato avrebbe creato molti cerchi sempre più larghi e incontrollabili.
La strada in discesa che è cominciata anni fa con queste intolleranze è finita inevitabilmente con
un intolleranza più sottile e ancor più pericolosa verso tutto ciò che da fastidio, anche le cose più piccole e insignificanti del mondo: una pisciata a bordo strada, il cane del vicino che abbaia, le briciole dal balcone di sopra, il volume del televisore dell'inquilino di fianco e avanti cosi.
Adesso è dura arginare questa deriva che può colpire a random ognuno in qualsiasi momento e di cui nessuno sente l'esigenza di parlare o di iniziare a porre rimedio.

lunedì 29 settembre 2008

Storie dei nostri giorni


Da Peace Reporter due storie esemplari:


Milano quotidiana, in due atti

Uno.

E’ un percorso brevissimo, cento metri, un paio di minuti. Eppure offre uno spaccato eccezionale di questa città.
Piazzale Lagosta 4 del pomeriggio. Una donna con il suo carico di sacchetti e povere cose sta usando la fontana per sciacquare qualcosa. Un ragazzo si avvicina in bici e con modi spicci le chiede di spostarsi. Lei, un po’ intimorita, si fa da parte. Il ragazzo beve e mentre sta per andarsene lei si scusa e lo ringrazia. Lui ad alta voce declina un prego e salendo in bicicletta dice: “Zingari di merda vi bruceremo tutti”.
Sono lì a un passo: “Ma cosa dici?” Mi prendo un vaffanculo e un dito medio alzato. Cretino, nemmeno era una zingara, quella.
Me ne torno a casa, ma mi guardo alle spalle, perché il ragazzo, l’ho visto in lontananza, si è fermato a parlare con un amico e non vorrei che venissero a chiudere la discussione.
Il pezzo di strada che divide piazzale Lagosta da casa mia è uno stretto budello tra le case e il cantiere della MM5. Dentro quel cantiere lavorano almeno una settantina di persone. Ovviamente quasi tutti stranieri: rumeni, ucraini, senegalesi.
Mi chiudo il portone alle spalle. Ma la città è sempre lì fuori che mi aspetta. Ed è sempre più arrabbiata.


Due.

Bianchi di merda. Io lo sapevo che non ci si può fidare di quelle faccine diafane. Sono pazzi che non possono vivere in una società civile. Solo ieri: la polizia ha arrestato uno che è accusato di aver ammazzato sei africani; in Finlandia un biondino bianco, ma bianco che più bianco non si può, entra a scuola e ammazza dieci suoi compagni e poi si spara; a Roma un altro tizio, sempre di razza bianca, entra in una chiesa e accoltella il prete urlando di essere l’anticristo, dice che aveva visto il codice da Vinci (pensa se guardava Arancia Meccanica).
Gentaglia capace solo di uccidere…Com’è facile fare di tutta l’erba un fascio.

PS: adesso ci si mettono anche i critici gastronomici. Dopo lo scandalo, in Cina, del latte contaminato, Carlin Petrini ne approfitta per sconsigliare di andare nei ristoranti cinesi. Evvai, a Radio Padania Libera festeggiano: hanno lanciato il boicottaggio dei venditori di Kebab e si trovano superati a destra dal fondatore e presidente di Slow Food

martedì 16 settembre 2008

addio


Chi ha come me la passione per gli amici animali vive le gioie che essi ti regalano, e vive anche il dolore forte quanto se vanno via.
Oggi è il giorno del dolore.
Eri arrivata 10 anni fa. Piccolo coniglietto che stava nel palmo della mano. Avevi scelto tu me venendo al contrario di tutti gli altri fra le mie mani.
Ci siamo subito voluti bene, mi hai subito voluto bene con quei baci che destinavi solo a me e a nessun'altro.
10 anni sono tanti.
Hai accompagnato la nostra vita, vedendo i momenti migliori e i momenti peggiori, facendo parte a pieno titolo della casa, di cui conoscevi ogni angolo. Eri parte integrante del tutto, difficile ora immaginare la stanza senza il tuo angolo: anche negli ultimi giorni di vita di mio papà la tua presenza era fra le poche cose che lo facevano sorridere. Non lo dimenticherò mai.
Mi hai visto partire, ma ogni volta che ritornavo il tuo affetto verso di me era immutato.
Poi per uno strano caso del destino ci siamo fatti 300 km insieme e ti ho portato qui un mese fa esatto. Quasi come se avessi scelto tu ancora me: il primo che ti aveva tenuto fra le mani doveva essere anche l'ultimo.
Si stamattina c'ero, fino alla fine, tu fra le mie mani, io e te soli come avevamo cominciato.
Addio Camilla, piccola dolce Camilla.
Vieni ad incontrarmi ogni tanto almeno nei sogni.

giovedì 11 settembre 2008

l'altro 11 settembre



"Sono pronto a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che cio' possa costituire una lezione nella storia ignominosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione. "

Salvador Allende, ucciso l'11 settembre 1973.

Per lui e per le migliaia di persone uccise o scomparse, teniamo viva la memoria oltre alle date, oltre alle ricorrenze che nessuno ricorda più, oltre agli anniversari che cancellano altri anniversari, oltre alle tragedie che ci vogliono far dimenticare.
Perchè in fondo tutto è passato anche da li, da un colpo di stato organizzato dalla Cia, dalla decisione di rovesciare un governo democraticamente eletto per ragioni politiche e per ragioni economiche.
Pochi uomini di generazione in generazione tirano le file del mondo, decidono per il futuro di milioni di altri uomini, decidono chi vive e chi muore, decidono come deve girare il mondo.
Da Palazzo Moneda a Ground Zero il filo è lo stesso, le facce sono le stesse, i cuori sono gli stessi. Sia di chi decide. Sia di chi muore. Oggi come allora.

sabato 6 settembre 2008

Ecco il Piace migliore di tutti i tempi


Complimenti a tutti coloro che hanno votato stilando una gran bella formazione.
Ecco l'assegnazione ufficiale delle maglie con i numeri di un tempo:
Maglia numero 1: Max Taibi
Maglia numero 2: Cleto Polonia
Maglia numero 3: Tonino Carannante
Maglia numero 4: Giovanni Zanotti
Maglia numero 5: Pietro Vierchowood
Maglia numero 6: Settimio Lucci
Maglia numero 7: Francesco Turrini
Maglia numero 8: Eusebio Di Francesco
Maglia numero 9: Totò De Vitis
Maglia numero 10: Giovanni Stroppa
Maglia numero 11: Pio Piovani
All. sig. Luigi Cagni
Grande successo del sondaggione e grande risultato.
Mi pare giusto segnalare nell'ordine:
- il quasi incredibile recupero di Fabrizio Lorieri che per poco soffia il posto allo scontato Taibi;
- la fantastica prova di Enzo Concina battuto solo da un fenomeno come Pietrone Vierchowood;
- solo il fotofinish ha consentito a Tonino Carannante di vestire la maglia di miglior terzino sinistro bruciando sulla linea del traguardo il buon Tramezzani in un girone molto combattuto che ha visto anche l'ottima prova del Manigo.
- Giorgio Papais meritava al pari di Giovanni Zanotti: forse ha prevalso quel memorabile gol al 98' di una partita indimenticabile come Piacenza Vicenza. Però è anche bello che nella formazione migliore di tutti i tempi ci sia anche una foto in bianco e nero;
- non ce la fa dopo avere condotto per 6 giorni il suo girone Daniele Moretti che ha ceduto di schianto alla distanza davanti alla regolarità di Stroppa nello scontro più duro di tutti gli 11 ruoli perche qui si scontravano due modi opposti di vedere il calcio;
- bellissima sfida per la maglia numero 11 dove a mio avviso l'immenso Natalino Gottardo ha pagato la poca conoscenza del suo talento di quelli sotto i 30 anni. Pio Piovani merita sicuramente la maglia di titolare ma, parere personale, Gottardo era più buono.
Per il resto trionfi nei rispettivi gironi di Polonia, Lucci, Di Francesco, De Vitis e Turrini: solo quest'ultimo ha sofferto nei primi giorni prima di scrollarsi di dosso Armando Madonna.
Ovvio il posto in panca per mister Gigi Cagni.
Grazie a tutti quelli che si sono espressi, con un particolare ringraziamento all'amico Cecco da Toronto per il post e per avere partecipato da cosi lontano.

mercoledì 3 settembre 2008

A 36 ore dalla fine


A 36 ore dalla fine del sondaggio la migliore formazione di sempre è ben lungi dall'essere delineata.
Cinque ruoli dove la logica ci porta a pensare che non ci saranno sorprese: max sicurezza Taibi in porta, anche se notiamo un ottima prova del buon Lorieri; Cleto Polonia sulla destra non sembra avere avversari; Settimio Lucci mattatore assoluto; Eusebio Di Francesco senza se e senza ma sta travolgendo tutti nel suo girone; e anche Totò De Vitis al momento sembra essere saldamente al comando.
Per il resto situazioni assai intricate e intriganti.
In difesa a sinistra il vantaggio che sembrava incolmabile di Tonino Carannante si è ridotto notevolmente e ora il terzino napoletano sente il fiato sul collo del duo Manighetti-Tramezzani.
In mezzo alla difesa nella lotta per la maglia numero 5, lo zar Vierchowood sta subendo una poderosa rimonta ad opera di Enzo Concina: sarà un bel duello a suon di colpi di testa.
Una vita da mediano, le storie di Giovanni Zanotti e Giorgio Papais che si contendono la maglia numero 4 con al momento una prevalenza del caro Zanottone ma i giochi sono tutt'altro che fatti.
Sull'ala destra prevedibile duello fra titani tra Francesco Turrini e Armando Madonna padroni di quella fascia in epoche diverse ma egualmente memorabili.
Per la maglia numero 10 gara gomito a gomito fra il genio e sregolatezza di Daniele Moretti e il genio più regolare Giovanni Stroppa: qui si scontrano due correnti di pensiero opposte che hanno lasciato poco scampo ai comunque meritevoli Corini e Maresca.
Sull'ala sinistra corrono molto vicini da svariati giorni Pio Piovani e Natalino Gottardo in una corsa che sarà incerta fino all'ultimo secondo.
Incerto anche ancora chi siederà sulla panchina, perchè il prevedibile successo di Gigi Cagni è messo in seria discussione dall'avanzata clamorosa di GB Fabbri.
Manca poco alla chiusura delle urne, inutile proporre exit pool, il tutto è ancora in bilico per cui approfittate di queste ultime ore per dire la vostra.

sabato 30 agosto 2008

IL PIACENZA MIGLIORE DI SEMPRE



Finalmente ci siamo.
Dopo lunghe riunioni del comitato dei garanti atte a trovare la quadra sulla lista dei giocatori da inserire, ora si può dare il via alle operazioni di voto che inizieranno domani mattina all'alba.
Come gia detto trattasi di sondaggio secco, chi vince vince a va a far parte della formazione migliore di tutti i tempi.
Sappiamo che alcuni nomi importanti sono rimasti fuori ma anche avvalendoci di consultazioni esterne al comitato abbiamo scremato arrivando a delineare i giocatori che secondo noi avevano più diritto di altri di entrare nelle rose dei vari ruoli.
Abbiamo adottato come parametro non tanto la carriera che può avere fatto un giocatore, ma le emozioni che ci ha regalato nella sua esperienza con la maglia biacorossa.
L'altro parametro si è ispirato al motto "fuori la politica dagli stadi", da qui l'esclusione di bomber Gualazzini. Non prendertela Gabriele avrai più fortuna al prossimo sondaggio....
Quindi evitate polemiche inutili, manca questo, manca quello: oramai la decisione è presa per cui votate fra questi e non rompete i coglioni. (detto in inglese....)
Votate, fate votare e diffondete!
Voi lavorate per la storia.

venerdì 22 agosto 2008

conto alla rovescia


Il comitato dei garanti riunitosi virtualmente ha preso le seguenti decisioni inappellabili:

1) valgono le candidature dei giocatori di tutti i tempi quindi bomber Gualazzini che era stato osteggiato per motivi politici è stato riammesso alla corsa per una maglia fra la rosa del grade Piace in compagnia di Natalino Gottardo, Zanotti, Fiorini, Pasetti, Mulinacci e alcuni altri.

2) sarà una gara secca senza gironi eliminatori costituita da 3/4 giocatori per ruolo e chi vince vince.

3) si parte lunedi 1 settembre per cui fino ad allora continuiamo a selezionare le candidature che se non altro ci sono servite per fare un bel tuffo nella memoria.

Non vengono menzionati a tal proposito con l'attenzione che meritavano colossi indimenticabili come Simonini, schiappa clamorosa ma pur sempre realizzatore del gol di Cosenza che ci ha mandato in serie A, bum bum Ruggero Rizzitelli, il mundial 82 Claudione Gentile che un amico proprio oggi ci segnala in bella vista. O ancora il mitico turbion Cappellini.
Faccio invece ammenda io stesso per non avere menzionato il memorabile baffo Snidaro, autore di alcuni campionati di fatica e di un gol indimenticabile a pochi istanti dalla fine nel pantano del campo di Legnano dove solo una mina delle sue poteva vincere la resistenza del terreno fantozziano. Seguirono incidenti in tribuna e un'aggressione a Giorgio Lambri che stava facendo la radiocronaca e probabilmente aveva esultato stile Caressa-Bergomi agli ultimi mondiali. Bei tempi....

Tentoni e Murgita invece grazie ad una raccomandazione speciale di un membro del comitato dei garanti passano direttamente il turno e vanno in pompa magna al sondaggio successivo ovvero quello sul piace peggiore della storia. Ci sarà da divertirsi.

Per ora chiedo a tutti un ulteriore sforzo per non tralasciare i veri punti di forza che possono partecipare al sondaggione e stilare la migliore formazione di tutti i tempi.










lunedì 4 agosto 2008

AL PIASEINSA PO' BELL (sondaggione di fine estate)


Raccolgo con entusiasmo il suggerimento lanciato dall'amico paulette per lanciare un sondaggione epico sul Piace migliore di tutti i tempi.
Il sondaggio partirà lunedi 25 agosto (per dar modo a tutti di tornare dalle ferie): nel frattempo si raccolgono tutte le nomination secondo il ferreo schema del 4-4-2.
Con aggiunta anche del mister migliore.
Per scremare dal basso ognuno, firmandosi , puo inviare sul presente post fino a 4 proposte per i portieri e 10 proposte per ognuno degli altri ruoli. 4 per i mister.
Tali proposte verrano vagliate democraticamente dal comitato dei garanti secondo l'eterno e sempre valido principio del centralismo democratico.
Il comitato dei garanti verrà comunicato nei prossimi giorni.
Inoltre in aggiunta per dare sfogo ai propri ricordi si vota anche per la partita più bella di tutti i tempi, qui si accettano fino a 4 proposte.
Forza, sotto con le candidature!!!!!

sabato 2 agosto 2008

memoria lunga


"E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro:
NOI RICORDIAMO.
Ecco dove alla lunga avremo vinto noi.
E verrà il giorno in cui saremo in grado di ricordare una tal quantità di cose che potremo costruire la più grande scavatrice meccanica della storia e scavare, in tal modo, la più grande fossa di tutti i tempi, nella quale sotterrare la guerra."
Ray Bradbury , Fahrenheit 451

martedì 29 luglio 2008

democrazia finale




Come è poco nobile e molto italiano il dibattito sulla sentenza che ha concesso ai famigliari di Eluana Englaro di staccare la spina dopo 16 anni di stato vegetativo.

Temi enormi: la vita e la morte di una persona.
Temi che vanno sulle prime pagine dei giornali o dei rotocalchi con la stessa leggerzza con cui ci vanno le tette di una modella: giusto per fare due chiacchiere sotto l'ombrellone, io sono daccordo, no io sono contrario, passami la crema, andiamo a fare il bagno che sono gia le 11......
Cosa centra questo con Eluana e con un padre che deve fare i conti da 16 anni con una tragedia iccommensurabile?

Che deve confrontarsi con la volontà espressa chiaramente dalla figlia e che nessuno gli ha fino ad ora consentito di rispettare.

Per questo nutro il piu forte disprezzo nei confronti di chi dibatte sulle pagine dei giornali o nei salottini televisivi estivi, su una questione tanto grande e tanto privata. Ho il più forte disprezzo nei confronti di Giuliano Ferrara capopolo, insieme al clero, per l'ennesima volta di una crociata che non li riguarda.
Che ne sanno loro di cosa prova Beppino Englaro ogni volta che entra nella stanza della figlia da 16 anni, quali sono i suoi dubbi e i suoi pensieri, quale è il suo stato d'animo nell'affrontare tutto questo?
Io lo dico chiaramente anche qui, come l'ho gia detto a mia moglie, magari scritto un domani vale di più: se la situazione fosse irreversibile chiedo che mi lascino volare via, verso un altrove del quale non ho idea, ma sicuramente migliore di una condizione come quella di Eluana Englaro e di quelli come lei. Chiedo rispetto per una scelta insindacabile.

Non vorrei mai che il vescovo o il Ferrara della situazione prendessero parte ad una decisione che alla fine dei fatti riguarda solo me o al massimo dei miei famigliari.

Stiano alla larga, cosi come dovrebbero stare alla larga dalla famiglia Englaro.

L'anima di Eluana è gia andata via da tanto tempo, lascino andare via anche il resto.



mercoledì 16 luglio 2008

Noi aspettiamo ancora


Ho sempre pensato nel bene e nel male che le sentenze della Magistratura vadano comunque rispettate.
E' uno dei principi fondamentali di uno Stato democratico.
Anche per questo penso sia giusto attendere il terzo grado di giudizio per mettere la parola fine, dal punto di vista giudiziario del massacro della scuola Diaz durante il G8 a Genova nel 2001.
Ho fiducia, come spesso è accaduto, che giudici più sereni nei gradi successivi sappiano valutare al meglio ciò che è accaduto e che ha trasformato un pezzo d'Italia per alcune ore in un angolo buio fuori da ogni principio democratico e umano.
E' ancora invece ben più lontana la parola "fine" dal punto di vista politico, il vero nocciolo di tutta la questione: chi c'era in cabina di regia, chi dava gli ordini, chi ha armato il manganello degli agenti, chi ha gestito la sicurezza in quei giorni.
Temo sia uno di quei fatti che va ad aggiungersi alla lunga lista di misteri che hanno caratterizzato la storia del nostro paese dal dopoguerra in poi e che ancora oggi gridano verità e si schiantano contro il solito vecchio e tanto caro ad alcuni muro di gomma.
Però c'è anche un pezzo di Paese che non dimentica.
Che continua ostinatamente a cercare e ad aspettare la verità.
Che tiene viva la memoria nel rispetto delle vittime.
Sempre. Per sempre.

mercoledì 2 luglio 2008

e' Palio


Oggi alle 19.30 usciranno dall'entrone del Palazzo Comunale i dieci cavalli che correranno per il Palio dedicato alla Madonna di Provenzano. E' il momento topico della festa, quello che ogni senese attende per un anno intero: il momento in cui una piazza di cinquantamila persone vocianti si zittisce completamente e in un silenzio surreale carico di tensione e speranza, accompagna i 10 barberi verso i due canapi per l'inizio della corsa.
La festa iniziata il 29 giugno con l'assegnazione a sorte dei cavalli alle contrade, oggi vive il suo giorno più lungo. Un giorno iniziato ieri sera con le cene in tutte le 17 contrade di Siena, nelle quali tra un bicchiere di vino e l'altro, sono saliti fortissimi canti antichi che risalgono pari pari all'età di Pinturicchio. Canti per caricarsi e sfidare la cabala in vista dei tre giri di piazza, canti per sfidare la contrada nemica, canti di orgoglio e di appartenenza al proprio rione. Canti di attesa e speranza.
Una città intera divisa nelle strade dei rispettivi rioni, partecipa a questa liturgia antica e uguale da secoli che si perpetua di generazione in generazione giorno dopo giorno bel al di là dei 4 giorni di festa 2 volte l'anno. In tutto questo susseguirsi di emozioni incredibili, l'unico vero eroe è sempre e soltanto il cavallo. Venerato e guardato dai contradaioli come nessun'altro. Unica variabile vera del palio, perchè ben diversamente dai fantini stessi, i cavalli non subiscono il fascino del denaro. Corrono sul tufo anche quando perdono il fantino, come fosse per loro un piacere vero continuare la corsa, stare davanti agli altri, provare ad andare più veloci.
Il cavallo resta immortale nelle vittorie del palio, qui a Siena tutti si ricordano dei cavalli molto più dei fantini che li hanno montati. Panezio, Folco, Topolone, Quebel, Giacca, Berio, Rimini, Urbino, Benito restano indimenticabili.
Domani il suono di Sunto, il campanone bronzeo che sta in cima alla Torre del Mangia farà sentire i suoi rintocchi tutto il pomeriggio fino al momento della corsa, rintocchi che rimbombano in tutta Siena e nelle campagne circostanti. E' un suono anch'esso antico carico di storia e di vicende accadute ai suoi piedi.
Quando Sunto smette di battere i suoi colpi e il suo eco ancora si espande oltre i tre colli di Siena verso le campagne del Chianti, già la piazza è muta.
Poi c'è il Palio.
Un minuto in mezzo unico al mondo e irripetibile, come scrisse qualcuno, in nessun altro luogo del pianeta che non sia la conchiglia di tufo della Piazza del Campo di Siena.
Poi la Festa sarà solo e soltanto per uno. Non esistono i piazzamenti, non esiste podio, non eiste l'uscita a testa alta. Conta solo e soltanto vincere.
Disse una volta Andrea Degortes detto Aceto: "perchè a Siena c'è questa strana abitudine per la quale se non vinci il Palio, lo perdi."

domenica 15 giugno 2008

Olè


Non sono fra quelli che contestano la corrida o firmano petizioni per chiederne l'abolizione.
Fa parte della tradizione viscerale, della cultura e della storia di una nazione e come tale deve essere rispettata.
Non ne so molto sinceramente, ne so se uno spagnolo sta col toro o col torero o assiste neutralmente allo spettacolo.
E' sicuramente scontato, ma dichiaro pubblicamente che invece io sto col toro sempre e comunque e ieri la bestia ci ha regalato questa soddisfazione.
Grazie fratello, riposa in pace.

giovedì 12 giugno 2008

Ricordando Enrico

11 Giugno 1984 - 11 giugno 2008

“Un uomo introverso e malinconico, di immacolata onestà e sempre alle prese con una coscienza esigente, solitario, di abitudini spontanee, più turbato che alettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona fede di cui ci resta un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese." (Indro Montanelli)

"Ricordo una volta, da piccolo, Enrico Berlinguer. Un giornalista gli chiese: "Lei è comunista ma che dice dell'isola di proprietà della sua famiglia?" Berlinguer disse: "Non rispondo a domande cretine". (Claudio Amendola)

"La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico." ( Enrico Berlinguer)

mercoledì 4 giugno 2008

Qualcosa di Sinistra

APPELLO DI PADRE ALEX ZANOTELLI
CONTRO IL RAZZISMO DILAGANTE

E' agghiacciante quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi in questo nostro paese. I campi ROM di Ponticelli (Na) in fiamme, il nuovo pacchetto di sicurezza del ministro Maroni, il montante razzismo e la pervasiva xenofobia, la caccia al diverso, la fobia della sicurezza, la nascita delle ronde notturne offrono una agghiacciante fotografia dell'Italia 2008.
"Mi vergogno di essere italiano e cristiano", fu la mia reazione rientrato in Italia da Korogocho, all'approvazione della legge Bossi-Fini. (2002). Questi sei anni hanno visto un notevole peggioramento del razzismo e xenofobia nella società italiana, cavalcata dalla Lega (la vera vincitrice delle elezioni 2008) e incarnata oggi nel governo Berlusconi. (Posso dire questo perché sono stato altrettanto duro con il governo Prodi e con i sindaci di sinistra da Cofferati a Dominici....) Oggi doppiamente mi vergogno di essere italiano e cristiano.

Mi vergogno di appartenere ad una società sempre più razzista verso l'altro, il diverso, la gente di colore e soprattutto il musulmano che è diventato oggi il nemico per eccellenza.

Mi vergogno di appartenere ad un paese il cui governo ha varato un pacchetto- sicurezza dove essere clandestino è uguale a criminale. Ritengo che non è un crimine migrare, ma che invece criminale è un sistema economico-finanziario mondiale(l'11% della popolazione mondiale consuma l'88% delle risorse) che forza la gente a fuggire dalla propria terra per sopravvivere. L'O.N.U. prevede che entro il 2050 avremo per i cambiamenti climatici un miliardo di rifugiati climatici. I ricchi inquinano, i poveri pagano. Dove andranno? Stiamo criminalizzando i poveri?

Mi vergogno di appartenere ad un paese che ha assoluto bisogno degli immigrati per funzionare, ma poi li rifiuta, li emargina, li umilia con un linguaggio leghista da far inorridire.

Mi vergogno di appartenere ad un paese che da' la caccia ai ROM come se fossero la feccia della società. Questa è la strada che ci porta dritti all'Olocausto (ricordiamoci che molti dei cremati nei lager nazisti erano ROM!). Noi abbiamo fatto dei ROM il nuovo capro espiatorio.

Mi vergogno di appartenere ad un popolo che non si ricorda che è stato fino a ieri un popolo di migranti ("quando gli albanesi eravamo noi"): si tratta di oltre sessanta milioni di italiani che vivono oggi all'estero. I nostri migranti sono stati trattati male un po' ovunque e hanno dovuto lottare per i loro diritti. Perché ora trattiamo allo stesso modo gli immigrati in mezzo a noi? Cos'è che ci ha fatto perdere la memoria in tempi così brevi? Il BENESSERE? Come possiamo criminalizzare il clandestino in mezzo a noi? Come possiamo accettare che migliaia di persone muoiano nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per arrivare nel nostro "Paradiso"? E' la nuova tratta degli schiavi che lascia una lunga scia di cadaveri dal cuore dell'Africa all'Europa.
Mi vergogno di appartenere ad un paese che si dice cristiano ma che di cristiano ha ben poco. I cristiani sono i seguaci di quel povero Gesù di Nazareth crocifisso fuori le mura e che si è identificato con gli affamati, i carcerati, gli stranieri. "Quello che avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli lo avrete fatto a me". Come possiamo dirci cristiani mentre dalla nostra bocca escono parole di odio e disprezzo verso gli immigrati e i Rom? Come possiamo gloriarci di fare le adozioni a distanza mentre ci rifiutiamo di fare le "adozioni da vicino"? Come è possibile avere comunità cristiane che non si ribellano contro queste tendenze razziste e xenofobe? E quand'è che i pastori prenderanno posizione forte contro tutto questo, proprio perché tendenze necrofile? Come missionario, che da una vita si è impegnato a fianco degli impoveriti della terra, oggi che opero su Napoli, sento che devo schierarmi dalla parte degli emarginati, degli immigrati, dei Rom contro ogni tendenza razzista della società e del nostro governo. Rimanere in silenzio oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani. Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler : "Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venute ad arrestare i Rom non ho protestato perché non ero un Rom. Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo. Quando alla fine sono venute ad arrestare me non c'era più nessuno a protestare."


Non possiamo stare zitti, dobbiamo parlare, gridare, urlare. E' in ballo il futuro del nostro paese, ma soprattutto è in ballo il futuro dell'umanità, anzi della vita stessa.
Diamoci da fare perché vinca la vita!


Alex Zanotelli
Per adesioni, puoi inviare email:alex.zanotelli@libero.it

lunedì 26 maggio 2008

Cimeli


Quanso si fa un trasloco saltano fuori cose impensabili e sepolte da anni nei cassetti sia degli armadi che della memoria.
Ho svuotato l'altro giorno la mia vecchia stanza di Piacenza dove di fatto ho vissuto per 33 anni e sono venuti fuori oggetti che mi hanno fatto sfiorare la commozione.
Nell'ordine quelli più emozionanti:
1) Mattonella del bagno dell'ITIS datata 7 maggio 1987 (penso la data del prelevamento)
2) Quadretto a specchio raffigurante Michel Platinì
3) La palla pazza che strumpallazza
4) Big Jim quello che schiacci la schiena e muove il braccio (senza una gamba)
5) La prima pagina de l'Unità quando abbiamo vinto del 96'
6) Videocassetta dei goal del Piacenza dell'anno della promozione in serie A
7) Il mangiadischi arancione degli anni 70
8) Adesivo "La Padania è una gran presa pe'l culo!"
9) Fotografia della prima comunione con dei capelli allucinanti
10) Trenino elettrico Lima anno 1975
E' stata l'unica cosa bella del trasloco....

sabato 17 maggio 2008

Vittoria e Civiltà


Qualche mese fa avevo dedicato un post a Oscar Pistorius sostenendo il suo diritto a partecipare alle Olimpiadi. Se naturalmente, come è giusto che sia, farà il tempo minimo sui 400 metri piani per potere accedere alle gare.
Mercoledi il Tribunale di Losanna ha accolto la sua istanza affermando che al momento "non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall'uso delle protesi".
Sono molto contento di questa decisione.
Spero vivamente che ce la faccia a fare quel tempo richiesto. Ma comunque sia è importante che sia stato affermato il principio che l'atleta Oscar Pistorius possa partecipare alla più importante manifestazione mondiale di atletica. Con buona pace di quelli che continuano a dire che uno che non ha le gambe è avvantaggiato. Robe da matti.

mercoledì 7 maggio 2008

Verso il 2 luglio


E' cominciata con i primi rulli di tamburo che si sono uditi domenica scorsa provenire da dentro le mura dalla contrada del Valdimontone, la stagione del Palio che culminerà il 2 luglio e il 16 agosto con le 2 carriere dell'anno.
E' difficile spiegare a chi non è vive a Siena cosa rappresenti la contrada e quanto essa faccia parte ben al di la dei giorni del Palio, ma per tutto l'anno, del tessuto sociale di questa città.
Forse puo essere significatico questo dato: le 17 Contrade come lo conosciamo oggi sono rimaste immutate dal 1729.
Precedentemente erano molte di più ma, da quell'anno, la Governatrice Violante Beatrice di Baviera sancì con un "Bando sui confini" l'attuale suddivisione della città all'interno delle mura.
Hanno resistito da allora per quasi tre secoli, tramandando di generazione in generazione una passione viscerale e unica al mondo.
A chi vuole capire cosa sia la contrada e con essa il Palio di Siena, non venga a vedere la corsa e basta.
Venga a Siena almeno 4 giorni prima a vivere dentro la città questo rito collettivo, questa avventura straordinaria dell'immaginazione; a capire che solo chi è nato qua, nemmeno io che ci vivo da anni, può costruirsi dentro un'emozione che è solo ed esclusivamente loro; che un grande regista, Federico Fellini descrisse in poche parole ma veramente esemplari:
"Voi a Siena avete questa cosa preziosa, ed è singolare come nel conflitto delle Contrade vi sia la vostra unione. Tutto il mondo si sfalda e voi siete qui con la vivezza di questi riti e con fedeltà ai secoli. Credo sia l'unico esempio in Italia. C'è una sorta di cordone misterioso fra voi ed i Senesi di tutte le epoche. E' bello, molto bello! (c.a. 1970)

domenica 27 aprile 2008

Nel nome di Francesco?

La Giunta comunale di Assisi (di centrodestra) ha emesso un'ordinanza che vieta ai mendicanti di chiedere l'elemosina a meno di 500 metri dai luoghi di culto. Ovvero date le dimensioni ridottissime della cittadina umbra e considerato il numero delle chiese presenti, l'ordinanza espelle di fatto i mendicanti da tutto il paese.
Ma appare ancor più sorprendente la reazione in appoggio a questa decisione dei frati francescani.
Padre Enzo Fortunato, direttore sala stampa della Basilica superiore di San Francesco, si dice convinto che "lo spirito di S. Francesco non venga tradito e aggiunge: " credo che S. Francesco ci comprenderebbe".
Nel nome di Francesco appunto: secondo la regola dettata dal Santo, la vita comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi:

1) Fraternità: i frati non devono vivere soli, ma devono prendersi cura dei propri fratelli (e in generale di tutti) con amore e dedizione. La stessa cura si estende incondizionatamente non solo alle creature umane, ma a tutto il creato in quanto opera di Dio e dunque sacro, vivendo in questo modo la fraternità universale.
2) Umiltà: porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio, liberarsi dai desideri terreni che allontanano l'uomo dal bene e dalla giustizia
3) Povertà: rinuncia a possedere qualsiasi bene condividendo tutto ciò che ci è dato con i tutti i fratelli, partendo dai più bisognosi.
Si vede che per Padre Enzo Fortunato e per i francescani di oggi, questa regola è da rivedere.

giovedì 24 aprile 2008

25 Aprile, Oggi


I vecchi partigiani hanno sempre ricordato, giustamente, che la Resistenza non va ricordata solo come un importante fatto storico ma perchè i suoi valori fondanti sono validi oggi come allora.
Ci sono nella disgraziata società italiana attuale tanti esempi di piccola grande Resistenza.
Uno di questi si chiama Roberto Saviano, classe 1979, scrittore dell'ormai famoso libro Gomorra che da anni vive sotto scorta per le ripetute minacce della camorra nei suoi confronti.
E mi piace riportare oggi vigilia del 25 aprile 2008, quello che scrisse di lui un vecchio partigiano qualche anno fa:
"Roberto Saviano non solo ha ‘denudato il mostro’, ma l’ha saputo spiegare come finora nessuno. Mi è venuto subito in mente uno scrittore che ho molto amato, di cui sono stato amico, Leonardo Sciascia: quanto lui ha saputo narrare la sua Sicilia e le storie di mafia così Saviano è lo scrittore per eccellenza di Napoli e della camorra.Ho voluto, prima di entrare in studio, passare qualche ora con Roberto, non solo per dargli un po’ dell’esperienza di un vecchio signore, ma per conoscerlo e cercare di capire che cosa spinge un giovane a rinunciare alla propria libertà, a vivere come tutti i coetanei, incontrare la sua ragazza, andare al cinema, prendere un aereo, cenare con gli amici. La prima risposta l’ho avuta dai suoi occhi, intelligenti e curiosi che mi hanno frugato forse per spiegarsi il perché di quell’invito. Chi mi conosce sa che sono abituato a trascorrere con i miei ospiti il tempo necessario per la trasmissione, ma stavolta avrei voluto che la colazione con Roberto, poi il caffè, durassero di più. Anzi, spero che mantenga la promessa di tornare a trovarmi, magari quest’estate in campagna, così avremmo la possibilità di continuare quel discorso cominciato a casa di mia figlia Bice. Dai giovani, anche alla mia età, c’è sempre da imparare. Da Roberto Saviano un po’ di più.E’ arrivato poi il momento dell’intervista e dalla sua prima risposta ho capito che avevo ragione ad aver voluto inaugurare ‘RT’ con lui. Poco prima ci eravamo messi d’accordo sul finale: gli avrei chiesto se voleva aggiungere qualcosa e lui, che aveva il suo libro infilato tra il bracciolo e lo schienale della poltrona, ne avrebbe letto qualche riga. Invece, a quella mia domanda Saviano ha risposto: “Sono felice di aver potuto dialogare con lei. Se questo è possibile, forse in questo Paese qualcosa è ancora possibile fare.”E’ stato il più bel ‘bentornato’ che ho ricevuto.
Grazie, Roberto."
Enzo Biagi

venerdì 18 aprile 2008

Amarcord3

Domani Piacenza Vicenza.
E' legato al nome del mitico Giovanni Zanotti uno dei ricordi più belli di sempre.
Correva l'anno 1983, avevo 12 anni e quella domenica pomeriggio dissi ai miei genitori che andavo al cinema Excelsior.
Invece la mia destinazione era la curva nord del Galleana, posto unico ridotto, 3000 lire.
Partita incredibile con mini invasione di campo, interruzione per svariati minuti e gol vittoria di Zanotti con una bomba al 98'. Con tanto di giro di campo finale di tutta la squadra come se avessimo vinto la Coppa dei Campioni.
Uscendo dallo Stadio, appena fuori, mi aspettava mio padre che aveva saputo da qualcuno dove ero stato, e ricordo come fosse ora lo sguardo piu' severo che io mi ricordi di lui.
Alcuni nomi di quella squadra che fanno rabbrividire: Caricola, Comba, Mandressi, Filosofi, Pederzoli. Si retrocederà in C2 nonostante la vittoria all'ultima giornata proprio sul campo del Vicenza.
L'anno dopo cominciò l'era di Titta Rota.

martedì 15 aprile 2008

sabato 12 aprile 2008

Piazza del Popolo, 11 aprile



Comunque vada, abbiamo vinto noi.

lunedì 7 aprile 2008

Ola per il Lupo


Ci sono storie che mi emozionano particolarmente.
Una di queste, ha come protagonista un branco di lupi che negli anni è risalito dalle montagne abruzzesi su su fino alle alpi francesi e alcuni addirittura ai Pirenei.
Nel più assoluto anonimato hanno percorso migliaia di km giudati da una sorta di gps nel cervello, nascondendosi dagli uomini, riuscendo a sopravvivere e a procreare, viaggiando di notte e probabilmente riposandosi di giorno al riparo dai mille pericoli che li circondavano.
Un vero miracolo, una di quelle vicende del mondo animale che rendono questi esseri in molti casi di livello ben superiore a tanti idioti che popolano la razza umana.
Il tutto è venuto fuori quando alcuni esperti gli hanno identificati senza ombra di dubbio come lupi della Maiella partiti anni prima e arrivati a luci spente per fortuna nell'indifferenza generale.
Nel mondo di oggi spesso le storie succedono perchè ce le racconta al televisione.
E' bello sapere che ancora esistono fatti che succedono proprio perchè non li racconta la televisione.
In questo caso il lupo della Maiella alla fine del suo lungo e incredibile viaggio meriterebbe un ola da Maracanà.

martedì 1 aprile 2008

Amarcord2


Sfrugugliando su e-bay guardate guardate cosa ho trovato....
Fantastica la descrizione: "Figurina cartonata SIDAM - 1959 di Titta Rota - terzino, giocatore del Bologna. Condizioni: buonissime / perfette. Spedizione per posta raccomandata a 3,00 euro. Per posta prioritaria ( a richiesta e a vostro rischio): 1,50 euro. "
Beh una dritta unica ai noti compagni tifosi del Bologna.

giovedì 27 marzo 2008

Lezioni dalla memoria


27 marzo 1970, 38 anni fa.
Muore Alcide Cervi.
Tra le altre cose ci ha lasciato questo semplice ma profondissimo scritto.
C'è dentro tutto, la sua vita, la sua storia e i suoi valori.
I nostri valori.
Un uomo di quelli che hanno arato il mare.
Grazie. Per tutto.

"Da noi trovate famiglie unite come le dita di una mano
e sono unite perchè hanno una religione:
il rispetto dei padri, l'amore al progresso, alla patria, alla vita e alla scienza.
E soprattutto noi contadini emiliani amiamo la patria e il progresso.
Cosi non si ha paura di morire.
Avete mai visto quelli che quando parlano in pubblico diventano rossi?
Non è mica perchè sono timidi o modesti
ma perchè sono superbiosi. Mica vedono la gente.
Vedono solo la persona loro e si impressionano che li guardano.
Cosi quando la morte li guarda sentono paura e si trovano soli
perchè hanno terrore della morte
cosi come avevano paura della vita.
Il sole non nasce per una persona sola
La notte non viene per uno solo
Questa è la legge e chi la capisce si toglie la fatica di pensare alla sua persona
perchè anche lui non è nato per una pesona sola
I miei figli hanno sempre saputo che c'era ma morire per quello che facevano
e l'hanno continuato a fare
come anche il sole fa l'arco suo
e non si ferma davanti alla notte.
Cosi lo sapevano anche i Manfredi, i Miselli i tanti partigiani morti
E non si sono fermati davanti alla morte.
E ora essi sono con noi in questa terra d'Emilia
dove le viti si abbracciano alle tombe,
dove un lume e un marmo
è la semente di ogni campo
la luce di ogni strada."


lunedì 24 marzo 2008

La storia sono loro


Martiri delle Fosse Ardeatine. Roma 24 marzo 1944

Agnini Ferdinando - Studente di medicina.
Ajroldi Antonio - Maggiore del Regio Esercito.
Albanese Teodato - Avvocato.
Albertelli Pilo - Professore di filosofia.
Amoretti Ivanoe - Sottotenente in servizio permanente effettivo.
Angelai Aldo - Macellaio.
Angeli Virgilio - Pittore.
Angelini Paolo - Autista.
Angelucci Giovanni - Macellaio.
Annarumi Bruno - Stagnino.
Anticoli Lazzaro - Venditore ambulante.
Artale Vito - Tenente Generale d'artiglieria.
Astrologo Cesare - Lucidatore.
Aversa Raffaele - Capitano dei Carabinieri Reali.
Avolio Carlo - Impiegato (S.A.L.B.)
Azzarita Manfredi - Capitano di cavalleria.
Baglivo Ugo - Avvocato.
Ballina Giovanni - Contadino.
Banzi Aldo - Impiegato.
Barbieri Silvio - Architetto.
Benati Nino - Banchista.
Bendicenti Donato - Avvocato.
Berardi Lallo - Manovale.
Bernabei Elio - Ingegnere delle Ferrovie dello Stato.
Bernardini - Commerciante.
Bernardini Tito - Magazziniere.
Berolsheimer Aldo - Commesso.
Blumstein Giorgio Leone - Banchiere.
Bolgia Michele - Ferroviere.
Bonanni Luigi - Autista.
Bordoni Manlio - Impiegato.
Bruno Dl Belmonte Luigi - Proprietario.
Bucchi Marcello - Geometra.
Bucci Bruno - Disegnatore.
Bucci Umberto - Impiegato.
Bucciano Francesco - Impiegato.
Bussi Armando - Impiegato delle Ferrovie dello Stato. strappato dai tedeschi dalla sua casa in via Savoia 72 a Roma a seguito di una delazione
Butera Gaetano - Pittore.
Buttaroni Vittorio - Autista.
Butticé Leonardo - Meccanico.
Calderari Giuseppe - Contadino.
Camisotti Carlo - Asfaltista.
Campanile Silvio - Commerciante.
Canacci Ilario - Cameriere.
Canalis Salvatore - Professore di lettere.
Cantalamessa Renato - Falegname.
Capecci Alfredo - Meccanico.
Capozio Ottavio - Impiegato postale.
Caputo Ferruccio - Studente.
Caracciolo Emanuele- Regista e tecnico cinematografico.
Carioli Francesco - Fruttivendolo.
Carola Federico - Capitano d'aviazione.
Carola Mario - Capitano di fanteria.
Casadei Andrea - Falegname.
Sabato Martelli Castaldi. Generale.
Caviglia Adolfo - Impiegato.
Celani Giuseppe - Ispettore capo dei servizi annonari.
Cerroni Oreste - Tipografo.
Checchi Egidio - Meccanico.
Chiesa Romualdo - Studente.
Chiricozzi Aldo Francesco - Impiegato.
Ciavarella Francesco - Marinaio.
Cibei Duilio - Falegname.
Cibei Gino - Meccanico.
Cinelli Francesco - Impiegato.
Cinelli Giuseppe - Portatore ai mercati generali.
Cocco Pasquale - Studente.
Coen Saverio - Commerciante.
Conti Giorgio - Ingegnere.
Corsi Orazio - Falegname
Costanzi Guido - Impiegato.
Cozzi Alberto - Meccanico.
D'Amico Cosimo - Amministratore teatrale.
D'Amico Giuseppe - Impiegato.
D'Andrea Mario - Ferrovie.
D'Aspro Arturo - Ragioniere.
De Angelis Gerardo - Regista cinematografico.
De Carolis Ugo - Maggiore dei Carabinieri Reali La Scuola Allievi Ufficiali dei Carabinieri a Roma è dedicata alla sua memoria.
De Giorgio Carlo - Impiegato.
De Grenet Filippo - Impiegato
Della Torre Odoardo - Avvocato.
Del Monte Giuseppe - Impiegato.
De Marchi Raoul - Impiegato.
De Nicolo' Gastone- Studente.
De Simoni Fidardo - Operaio.
Di Capua Zaccaria - Autista.
Di Castro Angelo - Commesso.
Di Consiglio Cesare - Venditore ambulante.
Di Consiglio Franco - Macellaio.
Dl Consiglio Marco - Macellaio.
Di Consiglio Mosè - Commerciante.
Di Consiglio Salomone - Venditore ambulante.
Di Consiglio Santoro - Macellaio.
Di Nepi Alberto - Commerciante.
Di Nepi Giorgio - Viaggiatore.
Di Nepi Samuele - Commerciante.
Di Nola Ugo - Rappresentante di commercio.
Diociajuti Pier Domenico - Commerciante.
Di Peppe Otello - Falegname ebanista.
Di Porto Angelo - Commesso.
Di Porto Giacomo - Venditore ambulante.
Di Porto Giacomo - Venditore ambulante.
Di Salvo Gioacchino - Impiegato.
Di Segni Armando - Commerciante.
Di Segni Pacifico - Venditore ambulante.
Di Veroli Attilio - Commerciante.
Di Veroli Michele - Collaboratore del padre commerciante.
Drucker Salomone - Pellicciaio.
Duranti Lido - Operaio.
Efrati Marco - Commerciante.
Elena Fernando - Artista.
Eluisi Aldo - Pittore.
Ercolani Giorgio - Tenente colonnello del Regio Esercito.
Ercoli Aldo - Pittore.
Fabri Renato - Commerciante.
Fabrini Antonio - Stagnino.
Fano Giorgio - Dottore in scienze commerciali.
Fantacone Alberto - Dottore in legge.
Fantini Vittorio - Farmacista.
Fatucci Sabato Amadio - Venditore ambulante.
Felicioli Mario - Elettrotecnico.
Fenulli Dardano - Maggior Generale
Ferola Enrico - Fabbro.
Finamonti Loreto - Commerciante.
Finocchiaro Arnaldo - Elettricista.
Finzi Aldo - Politico.
Fiorentini Valerio - Autista meccanico.
Fiorini Fiorino - Maestro musica.
Fochetti Angelo - Impiegato.
Fondi Edmondo - Impiegato commerciante.
Fontana Genserico -Tenente dei Carabinieri Reali, dottore in giurisprudenza.
Fornari Raffaele - Commerciante.
Fornaro Leone - Venditore ambulante.
Forte Gaetano - Commerciante.
Foschi Carlo - Commerciante.
Frasca Celestino - Muratore.
Frascà Paolo - Impiegato.
Frascati Angelo - Commerciante.
Frignani Giovanni - Tenente colonnello dei Carabinieri Reali
Funaro Alberto - Commerciante.
Funaro Mosè - Commerciante.
Funaro Pacifico - Autista.
Funaro Settimio - Venditore ambulante.
Galafati Angelo - Pontarolo.
Gallarello Antonio - Falegname ebanista.
Gavioli Luigi - Impiegato.
Gelsomini Manlio - Medico.
Gesmundo Gioacchino - Professore di lettere.
Giacchini Alberto - Assicuratore.
Giglio Maurizio - Dottore in legge.
Gigliozzi Romolo - Autista.
Giordano Calcedonio - Corazziere.
Giorgi Giorgio - Ragioniere.
Giorgini Renzo - Industriale.
Giustiniani Antonio - Cameriere.
Gorgolini Giorgio - Ragioniere.
Gori Gastone - Muratore.
Govoni Aladino - Capitano dei granatieri.
Grani Umberto - Tenente colonnello Regia Aeronautica.
Grieco Ennio - Elettromeccanico.
Guidoni Unico - Studente.
Haipel Mario - Maresciallo del Regio Esercito.
Iaforte Domenico - Calzolaio.
Ialuna Sebastiano - Agricoltore.
Imperiali Costantino - Rappresentante di vini.
Intreccialagli Mario - Calzolaio.
Kereszti Sandor - Ufficiale.
Landesman Boris - Commerciante.
La Vecchia Gaetano - Ebanista.
Leonardi Ornello - Commesso.
Leonelli Cesare - Avvocato.
Liberi Epidemio - Industriale.
Lioonnici Amedeo - Industriale.
Limentani Davide - Commerciante.
Limentani Giovanni - Commerciante.
Limentani Settimio - Commerciante.
Lombardi Ezio - Impiegato.
Lopresti Giuseppe - Dottore in legge.
Lordi Roberto - Generale della Regia Aeronautica.
Lotti Giuseppe - Stuccatore.
Lucarelli Armando - Tipografo.
Luchetti Carlo - Stagnaro.
Luna Gavino - Impiegato delle Regie Poste. Con il nome d'arte di Gavino de Lunas incise un disco di musica sarda pubblicato nel Regno Unito.
Lungaro Pietro Ermelindo - Sottufficiale di Pubblica Sicurezza.
Lunghi Ambrogio - Asfaltista.
Lusena Umberto - Maggiore del Regio Esercito.
Luzzi Everardo - Metallurgico.
Magri Mario - Capitano d'artiglieria.
Manca Candido - Brigadiere dei Carabinieri Reali.
Mancini Enrico[10] - Commerciante.
Marchesi Alberto - Commerciante, comunista, ex ardito bersagliere
Marchetti Duilio - Autista.
Margioni Antonio - Falegname.
Marimpietri Vittorio - Impiegato.
Marino Angelo - Piazzista.
Martella Angelo
Martelli Castaldi Sabato - Generale della Regia Aeronautica.
Martini Placido - Avvocato.
Mastrangeli Fulvio - Impiegato.
Mastrogiacomo Luigi - Custode del ministero delle Finanza.
Medas Giuseppe - Avvocato.
Menasci Umberto - Commerciante.
Micheli Ernesto - Imbianchino.
Micozzi Emidio - Commerciante.
Mieli Cesare - Venditore ambulante.
Mieli Mario - Negoziante.
Mieli Renato - Negoziante.
Milano Raffaele - Viaggiatore.
Milano Tullio - Impiegato.
Milano Ugo - Impiegato.
Mocci Sisinnio
Montezemolo Giuseppe - Colonnello del Regio Esercito.
Moretti Augusto
Moretti Pio - Contadino.
Morgano Santo - Elettromeccanico.
Mosca Alfredo - Elettrotecnico.
Moscati Emanuele - Piazzista.
Moscati Pace - Venditore ambulante.
Moscati Vito - Elettricista.
Mosciatti Carlo - Impiegato.
Napoleone Agostino - Sottotenente di vascello della Regia Marina.
Natali Celestino - Commerciante.
Natili Mariano - Commerciante.
Navarra Giuseppe - Contadino.
Ninci Sestilio - Tramviere.
Nobili Edoardo - Meccanico.
Norma Fernando - Ebanista.
Orlandi Posti Orlando - Studente.
Ottaviano Armando - Dottore in lettere.
Paliani Attilio - Commerciante.
Pappagallo Pietro - Sacerdote.
Pasqualucci Alfredo - Calzolaio.
Passarella Mario - Falegname.
Pelliccia Ulderico - Carpentiere.
Pensuti Renzo - Studente.
Pepicelli Francesco - Maresciallo dei Carabinieri Reali.
Perpetua Remo - Rigattiere.
Perugia Angelo - Venditore ambulante.
Petocchi Amedeo
Petrucci Paolo - Professore di lettere.
Pettorini Ambrogio - Agricoltore.
Piasco Renzo - Ferroviere.
Piattelli Cesare - Venditore ambulante.
Piattelli Franco - Commesso.
Piattelli Giacomo - Piazzista.
Pierantoni Luigi - Medico.
Pierleoni Romolo - Fabbro.
Pignotti Angelo - Negoziante.
Pignotti Umberto - Impiegato.
Piperno Claudio - Commerciante.
Piras Ignazio - Contadino.
Pirozzi Vincenzo - Ragioniere.
Pisino Antonio - Ufficiale di marina.
Pistonesi Antonio - Cameriere.
Pitrelli Rosario - Meccanico.
Polli Domenico - Costruttore edile.
Portieri Alessandro - Meccanico.
Portinari Erminio - Geometra.
Primavera Pietro - Impiegato.
Prosperi Antonio - Impiegato.
Pula Italo - Fabbro.
Pula Spartaco - Verniciatore.
Raffaeli Beniamino - Carpentiere.
Rampulla Giovanni - Tenente colonnello.
Rendina Roberto - Tenente colonnello d'artiglieria.
Renzi Egidio - Operaio.
Renzini Augusto - Carabiniere.
Ricci Domenico - Impiegato.
Rindone Nunzio - Pastore.
Rizzo Ottorino - Maggiore del Regio Esercito.
Roazzi Antonio - Autista.
Rocchi Filippo - Commerciante.
Rodella Bruno - Studente.
Rodriguez Pereira Romeo - Tenente dei Carabinieri Reali.
Romagnoli Goffredo - Ferroviere.
Roncacci Giulio - Commerciante.
Ronconi Ettore - Contadino.
Saccotelli Vincenzo - Falegname.
Salemme Felice - Impiegato.
Salvatori Giovanni - Impiegato.
Sansolini Adolfo - Commerciante.
Sansolini Alfredo - Commerciante.
Savelli Francesco - Ingegnere.
Scarioli Ivano - Bracciante.
Scattoni Umberto - Pittore.
Sciunnach Dattilo - Commerciante.
Semini Fiorenzo - Sottotenente di vascello della Regia Marina.
Senesi Giovanni - Esattore istituto di assicurazioni.
Sepe Gaetano - Sarto.
Sergi Gerardo - Sottotenente dei Carabinieri Reali.
Sermoneta Benedetto - Venditore ambulante.
Silvestri Sebastiano - Agricoltore.
Simoni Simone - Generale.
Sonnino Angelo - Commerciante.
Sonnino Gabriele - Commesso.
Sonnino Mosè - Venditore ambulante.
Sonnino Pacifico - Commerciante.
Spunticchia Antonino - Meccanico.
Stame Nicola Ugo - Artista lirico.
Talamo Manfredi - Tenente colonnello dei Carabinieri Reali.
Tapparelli Mario - Commerciante.
Tedesco Cesare - Commesso.
Terracina Sergio - Commesso.
Testa Settimio - Contadino.
Trentini Giulio - Arrotino.
Troiani Eusebio - Mediatore.
Troiani Pietro - Venditore ambulante.
Ugolini Nino - Elettromeccanico.
Unghetti Antonio - Manovale.
Valesani Otello - Calzolaio.
Vercillo Giovanni - Impiegato.
Villoresi Renato - Capitano del Regio Esercito.
Viotti Pietro - Commerciante
Vivanti Angelo - Commerciante.
Vivanti Giacomo - Commerciante.
Vivenzio Gennaro
Volponi Guido - Impiegato.
Wald Pesach Paul
Wald Schra
Zaccagnini Carlo - Avvocato.
Zambelli Ilario - Telegrafista
Zarfati Alessandro - Commerciante.
Zicconi Raffaele - Impiegato.
Zironi Augusto - Sottotenente di vascello