mercoledì 27 febbraio 2008

Lacrime infinite


Per i primi 22 anni della mia vita ho aspettato mio padre tornare alla sera.

Specialmente l'ho aspettato con molta più ansia da un giorno di sette anni prima quando tornò a casa con la faccia piu' triste che io mi ricordi di lui.

Faceva il muratore mio papà.

Dieci, a volte anche 12 ore al giorno su una impalcatura a decine di metri di altezza. Senza protezioni di nessun tipo. Un terno al lotto con la vita ogni momento di ogni santo giorno per portare a casa poche migliaia di lire nel senso letterale del termine. Se protestavi la risposta era: "stai a casa, di morti di fame ne troviamo quanti vogliamo".

Quella sera, quando avevo 15 anni, e' stata l'unica volta in tutta la mia vita che ho visto piangere mio padre.
Un suo compagno era precipitato ed era morto li sotto, davanti ai suoi occhi e quelli degli altri.

Un attimo di distrazione, un urlo, un volo di venti metri e tutto se ne va, quello che hai e quello che speravi di avere.
Una breve indagine, qualche giorno di fermo dei lavori e poi tutto riprese come prima. "Sapete, gli operai spesso non rispettano le norme di sicurezza". Sarà questo. Sarà questo.
Sono passati 23 anni e niente è cambiato.
E ogni volta che apprendo la notizia dell'ennesimo morto in cantiere è come se quelle lacrime di quella sera non fossero mai finite.
La politica ha fatto poco, direi praticamente nulla per arginare questa mattanza. E nessuno si può ritenere innocente, nessuno.

Nel 2007: 1017 morti, 25000 invalidi permanenti (ufficiali).

La guerra civile dei nostri giorni. Ha fatto più morti che l'infinito conflitto israeliano-palestinese.
Qua come là, funerale dopo funerale tutto resta come prima.

E' inaccettabile. Veramente inaccettabile.


lunedì 25 febbraio 2008

Standing ovation


Nessuna immagine può essere piu simbolica di questa per chiudere l'ombra lunga della violenza politica degli anni 70. Ce l'hanno regalata ieri la palottomatica durante il passaggio di consegne fra Veltroni e Rutelli due famiglie segnate da una tragedia immensa avvenuta negli anni di piombo. Un sincero abbraccio pubblico fra la madre di Valerio Verbano, il militante dell'ultrasinistra ucciso 28 anni fa in casa dai sicari che lo aspettavano dopo aver legato i genitori e Gianpaolo Mattei, il fratello di Virgilio e Stefano, i due appartenenti al Msi, morti nel rogo della loro casa di Primavalle a cui avevano appiccato il fuoco gli extraparlamentari di sinistra di Potere Operaio.
Un piccolo gesto carico di significato per evidenziare una volta ancora l'idea di città e di società che ci appartengono e che segnano una netta differenza con la destra italiana.
Grazie.

giovedì 21 febbraio 2008

I pendolari della notte


E poi ci dicono che la nostra è una società libera e democratica. Dove c'è una informazione libera e democratica. Oggi tra le notizie clou in Italia c'è il rifiuto di Aida Yespica a candidarsi con Berlusconi. Grazie mille.
Ma non parla nessuno di un tragico fatto che riguarda seimila bambini e che si ripete ogni santa notte di ogni santo giorno in Uganda.
"Rigore è quando arbitro fischia", diceva il vecchio mister Boskov.
Si potrebbe parafrasare questa affermazione dicendo"fatto è se telegiornale lo trasmette".
Restano pochissimi angoli di verità su quello che accade a poche ore di volo da noi e che colpisce gli esseri umani più indifesi. Fra questi angoli di verità c'è Peace Reporter dove ci raccontano quello accade al calar del sole nel paese africano:
Uganda, la notte fa paura
Migliaia di bambini fuggono ogni sera dai ribelli. Sono i pendolari della notte

Li chiamano night commuters, i pendolari della notte. Sono i bambini dei distretti settentrionali dell’Uganda, che a sera si dirigono a migliaia nelle città dai villaggi circostanti per sfuggire agli attacchi dei ribelli del Lra (Lord’s Resistance Army). Costretti a dormire per anni in ripari di fortuna, ora vengono ospitati in centri creati ad hoc dalle organizzazioni umanitarie. Portandosi dentro i racconti e le cicatrici di una guerra che dura ormai da vent’anni.

Principali vittime. Non è un’esagerazione dire che i bambini sono le principali vittime di questa guerra: il gruppo ribelle guidato da Joseph Kony è composto per l’80 percento da bambini-soldato, rapiti durante i raid nei villaggi e costretti a diventare guerriglieri, semplici portatori o, nel caso delle bambine, schiave sessuali dei capi ribelli. Si calcola che dall’inizio del conflitto siano circa 30 mila i bambini rapiti. Molti di questi sono morti, molti altri, fortunatamente, sono riusciti a fuggire. Ma per chi viene ripreso la sentenza di morte è la regola. E, cosa ancora peggiore, eseguita dai suoi stessi “commilitoni”, obbligati a uccidere questi piccoli disertori a bastonate o, nei casi peggiori, a morsi. I ribelli sopravvivono così da vent’anni, saccheggiando i villaggi nord-ugandesi ridotti ormai allo stremo, tanto che il 90 percento della popolazione della zona vive nei campi per sfollati organizzati dal governo. Anche se il conflitto sembra aver superato la fase più acuta (dove i ribelli potevano contare su una forza di tremila “soldati” a fronte dei circa 500 attuali), la guerra è ancora lontana dalla conclusione.

Pendolari notturni. Per far fronte all’emergenza i bambini hanno deciso di organizzarsi da soli: a sera, circa 6 mila di loro lasciano i villaggi e raggiungono le città di Kitgum e Gulu, maggiormente protette, per dormire là e sfuggire agli attacchi notturni dei ribelli che si concentrano in campagna. Un fenomeno che dura da alcuni anni, e che nei primi tempi vedeva i bambini alloggiati in strutture di fortuna: ospedali, stazioni degli autobus, case abbandonate, col tempo sostituite da strutture messe in piedi da organizzazioni umanitarie sia internazionali che locali. PeaceReporter ha sentito Zachariah Otto, coordinatore della Charity for Peace Foundation, nata nel 2003 e operante a Gulu assieme a altre ventidue associazioni. “L’emergenza vera e propria è passata, visto che ora ospitiamo circa 300 bambini a notte. Ma nei momenti peggiori siamo arrivati a 6 mila…”. Un lavoro oscuro ma utilissimo, senza ricevere un soldo dal governo ugandese: “Non abbiamo donatori fissi, ci aiutano varie associazioni e agenzie umanitarie, come l’Unicef. Le autorità ci forniscono solo i soldati per la sicurezza nostra e dei bambini”.
Attività collaterali. Il lavoro dell’associazione non è però limitato all’alloggio per i piccoli ospiti. “Portiamo avanti attività ricreative, come danze tradizionali e lezioni religiose la domenica, incoraggiando sempre i bambini a fare ritorno alle proprie case durante il giorno”, conferma Zachariah. Il rischio infatti è che la separazione finisca per disgregare le famiglie e quindi la società, che è poi l’obiettivo a cui mirano i ribelli con i rapimenti e gli attacchi dei bambini-soldato ai loro stessi villaggi e ai parenti. La continuazione del conflitto rischia di fare dei giovani attuali una generazione perduta, anche perché fino alla fine della guerra non sarà possibile avviare programmi di sviluppo nel nord del Paese. Per questo i colloqui di pace, cominciati un anno fa ma ormai arenatisi, hanno un’importanza fondamentale. “Qui la gente rimane fiduciosa” conclude Zachariah, “e parte dei ribelli sembra voglia sinceramente finirla con questa guerra”. Sperando che un giorno non troppo lontano le porte della Fondazione si chiudano per sempre. Per mancanza di ospiti.

mercoledì 20 febbraio 2008

Ciao Fidel, nel bene e nel male


Fidel Castro dopo più di mezzo secolo anche a causa di una grave e penso terminale malattia, lascia il potere al fratello Raul.
E' evidente la portata storica di questo passaggio.
Non voglio dilungarmi sui suoi meriti ( incontestabili) e demeriti (incontestabili).
Penso però che la vicenda cubana vada sempre giudicata nel contesto di una parte di continenete, l'america latina, che ha vissuto e vive tutt'oggi vicende ben peggiori e delle quali non si parla mai; e vada anche giudicata in un contesto di embargo da parte degli Stati Uniti che va avanti nonostante sia cambiato il mondo solo per accapararsi i voti dei cubani di Miami.
Tutto questo naturalmente non giustifica il carcere per reati di opinione o peggio come è accaduto piu' volte la pena di morte. Ed è auspicabile che la nuova dirigenza sappia traghettare il paese verso una società autenticamente democratica, una nuova via al socialismo cubano.
Fidel spesso ha affermato: "la storia mi assolverà".
Se per assurdo si potesse scommettere su questa affermazione, io qualcosa mi giocherei.

lunedì 18 febbraio 2008

l'anima di un quotidiano

Oggi e l'Unità day: alle 14.30 a Roma in tanti siritroveranno per il rilancio di un giornale libero che sappia raccontare le nuove sfide della sinistra di oggi.

11 anni fa in un'altro grave momento di crisi, Michele Serra scrisse il seguente articolo che mi pare essere anche oggi attuale:

"La vecchia Unità e molto malata. C'è un editore che vuol far quadrare i conti che non quadrano , e ne ha il diritto. Ci sono giornalisti che difendono il posto di lavoro, e ne hanno il diritto. Lei però è qualcosa in più di un editore e di un gruppo di giornalisti. Qualcosa di terzo rispetto al tardizionale dualismo delle parti in lotta. E' la sagoma inconfondibile della sua testata, è il cappellino di carta dei muratori del dopoguerra, è il grosso pacco con lo spago che i diffusori ritiravano la domenica mattina, è il giornale che gli operai comunisti dovevano nascondere entrando in fabbrica, è il giornale che stava in tasca a Berlinguer, è Melloni-Fortebraccio e Lajolo-Ulisse, è il faticoso tracciato di parole che persone quasi analfabete compitavano a fatica per darsi dignità e coraggio, è tre generazioni almeno di italiani di sinistra, intellettuali e popolo, che ogni mattina l'hanno portata con se. E' per molti di noi, un quasi fedele riassunto della nostra vita: gli anni peggiori e gli anni migliori, le bugie e la verità, le buone e le cattive battaglie, una bandierina di carta che chi più chi meno abbiamo tutti sventolato come per sventolare noi stessi. Tutti i giornali hanno un'anima. Ma per vedere l'anima de l'Unità ci basterebbe riuscire, almeno una volta ancora, a guardarci in faccia."

Da L'Unità del 14 novembre 1997.

giovedì 14 febbraio 2008

A luci spente

M'ILLUMINO DI MENO 2008
Giornata Internazionale del Risparmio Energetico
Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma di Radio2, in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, lancia per il 15 febbraio 2008 "M'illumino di meno", una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico., per sostenere il protocollo di Kyoto.
Dopo il successo delle passate edizioni, Cirri e Solibello, i conduttori di Caterpillar, chiederanno nuovamente ai loro ascoltatori di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere oggi stesso per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni del pianeta. L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, astrofili, società sportive, gruppi scout, istituzioni, associazioni di volontariato, università, cral aziendali, ristoranti, negozianti e artigiani uniti per diminuire i consumi in eccesso e mostrare all'opinione pubblica come un altro utilizzo dell'energia sia possibile.
Buone abitudini per il 15 febbraio (e anche dopo!)

1. spegnere le luci quando non servono
2. spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
3. sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l'aria
4. mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l'acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
6. ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. utilizzare l'automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.
E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 15 febbraio alle ore 18!

Consiglio per gli acquisti oggi


Un consiglio per festeggiare in un modo serio San Valentino, anzichè alimentare l'industria del business degli innamorati.
"Regali per la vita" è un progetto dell'UNICEF che consente di sostituire il solito dono con qualcosa di veramente importante. Attraverso il sito web http://www.regaliperlavita.it/ è possibile acquistare un regalo e salvare la vita di un bambino.
In questo modo sarà possibile aiutare concretamente l'UNICEF e la sua missione di portare aiuti a tanti bambini nel mondo.
Nel 2007 l'UNICEF ha fornito il 40% dei vaccini ai bambini di tutto il mondo, farmaci antiretrovirali per 49 paesi, ed è uno dei maggiori acquirenti di zanzariere e di cibo terapeutico per i bambini malnutriti; inoltre, lo scorso anno, oltre 12 milioni di bambini sono tornati a scuola con materiali scolastici forniti dall'UNICEF.
Invito tutti ad aderire a questa iniziativa.

martedì 12 febbraio 2008

La pagliuzza e la trave


" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello". Luca 6,41- 42; 6,45
L'ennesimo intervento a piedi uniti della CEI che oggi ha criticato pesaantemente il film Caos calmo per la scena erotica che si svolge fra Nanni Moretti e Isabella Ferrari ( niente di piu di quello che si vedeva nelle commedie all'italiana del ciclo Fenech-Alvaro Vitali trent'anni fa) mi ha fatto venire in mente questo passaggio del Vangelo di Luca.
Segno evidente che il Governo della Chiesa di oggi a tutto si ispira fuorchè agli insegnamenti del Dio in cui loro dicono di credere.
A cominciare dalla protezione che offrono in vaticano ad alcuni preti pedofili ricercati dalla magistratura americana. La lettera in cui si richiedeva l'estradizione dei colpevoli di atti di violeza sessuale su minori è stata rispedita chiusa al mittente. Come sempre la Chiesa si comporta in tutto il mondo come uno Stato nello Stato, con la pretesa non solo di intervenire - come è particolarmente evidente in Italia - contro l’autonomia della politica, ma per giunta di sottrarre il proprio personale alla magistratura competente.
Per non parlare del disagio con cui parlano di questo tema che preferiscono gestire nel silenzio, mentre intanto urlano a tutte le televisioni i loro strali contro una scena di un film.
Con una ben nota e precisa circolare inviata ai vescovi di tutto il mondo il 18 maggio 2001 l’allora capo della Congregazione per la dottrina della fede tale Joseph Ratzinger, non solo imponeva il segreto su questi orribili argomenti, ma avvertiva anche che a volere una tale sciagurata direttiva era il papa di allora in persona. Vale a dire, quel Wojtyla che più si ha la coda di paglia e più si vuole sia fatto “santo subito”, in modo da sottrarlo il più possibile alle critiche per i suoi non pochi errori. Da notare che per quell’ordine scritto diramato a tutti i vescovi assieme all’allora suo vice, cardinale Tarcisio Bertone (oggi ancor più potente perché scelto dal papa tedesco come nuovo Segretario di Stato, cioè ministro degli Esteri del Vaticano), Ratzinger nel 2005 è stato incriminato negli Stati Uniti per cospirazione contro la giustizia in un processo contro preti pedofili in quel di Houston, nel Texas. Per l’esattezza, presso la Corte distrettuale di Harris County figurano imputati il responsabile della diocesi di Galveston Houston, arcivescovo Joseph Fiorenza, i sacerdoti pedofili Juan Carlos Patino Arango e William Pickand, infine anche l’attuale pontefice. Questi è accusato di avere coscientemente coperto, quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori. Da notare che l’omertà e la complicità di fatto garantita dalla circolare Ratzinger-Bertone ha danneggiato non solo la giustizia di quel processo, ma anche dei molti altri che hanno scosso il mondo intero scoperchiando la pentola verminosa dei religiosi pedofili negli Stati Uniti (dove la Chiesa ha dovuto pagare centinaia di milioni di dollari in una marea di risarcimenti) e in altre parti del mondo. Un porporato che si è visto denunciare dalle vittime un folto gruppo di preti, anziché punire i colpevoli li ha protetti facendoli addirittura espatriare nelle Filippine, in modo da sottrarli per sempre alla giustizia.
In questo contesto che definire vergognoso è un eufemismo, da veramente il voltastomaco l'intervento odierno della CEI a reti unificate contro 5 minuti di sesso fra due adulti in una rappresentazione cinematrografica in cui in fondo tutto si vedono un paio di belle tette.
La copertina di Panorama offre spettacoli ben piu spinti.

domenica 10 febbraio 2008

Pellicole memorabili 1


Che cosa è il genio? Fantasia, intuizione, precisione e velocità di esecuzione!

In docici parole ( a margine di una scena storica) tutta l'anima dei tre film, un capolavoro assoluto di comicità con una triste riflessione sulla vita.
Ironico, comico, cattivo, politicamente scorretto quando questo termine nemmeno esisteva.
Cinque protagonisti di primissimo piano in uno stato di grazia assoluto la cui mancanza ce li fa rimpiangere tanto e ci fa rimpiangere un cinema italiano che era capace di innovarsi e di innovare.
Amici Miei è stato tutto questo e soprattutto è stato per noi di quegli anni un bacino inesauribile di frasi e battute che ancora oggi fanno parte del nostro linguaggio quotidiano dalle mitiche zingarate fino alla supercazzola brematurata con scappelamento a destra come se fosse antani.
Un film nemmeno piu di tanto valutabile: come quelli di Sergio Leone o di Fellini, come Il Sorpasso, come i Soliti Ignoti o la Grande Guerra sono pezzi della storia italiana del dopoguerra.
Eterni, li guardiamo oggi come ieri quando vengono trasmessi a tarda notte : e noi continuiamo ad emozionarci, a ridere e ad anticipare mentalmente le battute successive.
Scene senza tempo che continuano ancora senza mai avere avuto fine.





sabato 9 febbraio 2008

Milano: sfratto alla storia



Milano è una città medaglia d'oro per la Resistenza.
Una città che ha pagato un tributo altissimo di morti e deportati durante la seconda guerra mondiale.
Nella notte tra domenica e lunedì 13 gennaio 2008 ignoti avevano divelto e rotto la lapide, affissa nel monumento al centro di Piazza Miani. Tale atto vandalico ha completamente spezzato in quattro tronconi la lapide ai caduti della Resistenza e del terrorismo, li esposta, danneggiando in modo irreparabile il marmo. La lapide ricordava trenta partigiani si Milano caduti per la libertà durante la Liberazione.

L'Aned è l'associazione che raccoglie gli ex deportati dei campi di concentramento nazisti. Organizza ogni anno in tutta Italia conferenze, incontri, visite agli ex Lager coinvolgendo decine di migliaia di persone, specialmente i giovani delle scuole. Ha pubblicato in proprio o con altre case editrici decine di libri, film, documentari e mostre. Ne faceva parte anche Primo Levi.

Il Comune di Milano ha risposto all'atto vandalico di Piazza Miani il Giorno della Memoria 2008 facendo recapitare proprio in quella data da una funzionaria del settore Demanio e Patrimonio lo sfratto all’ANED che dovra’ lasciare l’appartamento di via Bagutta 12 libero “da persone, cose e terzi” entro il 30 giugno 2009, e ha pertanto un anno e mezzo per cercarsi un’altra sede, per la quale per il momento l’Amministrazione comunale non assume alcun impegno.

Il presidente dell'Aned di Milano ha cosi commentato:
"La nostra Associazione, ha detto Dario Venegoni, non è assimilabile a certi protagonisti dello scandalo di Affittopoli, di cui tanto si parla. Noi non abbiamo avuto in questi anni un centesimo di finanziamento da parte del Comune, della Provincia e della Regione Lombardia. In compenso abbiamo versato noi nelle casse del Comune circa 10.000 euro solo nel 2007 per l’affitto e le spese della sede."

Il sindaco Moratti (che per ora non ha risposto) si dovrebbe semplicemente vergognare per il trattamento anche simbolico ("l'amministrazione non assume alcun impegno") che sta riservando agli ultimi reduci di una storia che è la storia stessa di Milano e dell'Italia: perchè se la signora Moratti è stata eletta e guida il governo della città, lo deve solo e soltanto a quelli che a rischio della vita hanno lottato per un futuro di democrazia e libertà.

Ma forse parlare di storia è chiedere troppo a Letizia Moratti.

venerdì 8 febbraio 2008

Laicità: nuovo civismo e valore della persona



Domani a Roma si svolgerà un importante seminario nazionale sulla laicità organizzato dall'associazione Laicità e Civismo. Visitate il sito e aderite on line all'appello. E' importante visto il contesto nazionale in cui ci troviamo.

mercoledì 6 febbraio 2008

Amarcord 1


19 anni consecutivi di abbonamento al Piacenza Calcio non si dimenticano.
La scalata gloriosa dalla serie C2 alla A è in fondo un pezzo della vita domenicale di tanti di noi.
Questa foto è dell'85, un Piacenza Spal che ricordo bene terminò due a uno per noi dopo che nel primo tempo eravamo andati sotto.
Chi si ricorda i marcatori darebbe un senso a questa giornata.
Potremmo anche scatenare un dibattito sulla formazione di quell'anno.
So che ce la potete fare.

martedì 5 febbraio 2008

Il nome della rosa


Due giorni dopo l'annuncio del duo Tabacci Baccini di fondare un nuovo movimento/partito che si collochi al centro e si candidi come terzo polo, c'è un duro intervento di un'associazione che si chiama appunto "la Rosa Bianca" che ne contesta l'appropriazione da parte dei transfughi dell'Udc. Questa associazione si ispira ad un movimento di giovani tedeschi antinazisti che operava in Germania durante la seconda guerra mondiale. Insomma una storia importante alle spalle.
Capisco la reazione di oggi della sezione italiana.
Insomma, passare dalla resistenza al nazismo ai giochetti da retrobottega della politica italiana è decisamente poco lusinghiero. Palesi a questo riguardo ciò che hanno scritto oggi due studiosi appartenti a questa associazione:
"Ci sono tante altre 'cose' bianche con cui etichettarsi senza toccare le spine di una Rosa che, 65 anni fa, prometteva: 'La Rosa Bianca non vi darà mai pace'. Ma allora dovevano misurarsi con Hitler e con Goebbels, mica con Berlusconi e Casini".






lunedì 4 febbraio 2008

Uno squillo nell'alba di Federico


Morire a 18 anni in una mattina di fine estate in una tranquilla città emiliana dopo essere stato fermato dalla polizia.
Questo accadde a Federico Aldrovandi il 25 settembre 2005.
Inaspettatamente oggi, mentre si sta svolgendo a Ferrara il processo per determinare le responsabilità di questo omicidio, sul Corriere della Sera due intere pagine occupate dal racconto del fatto a firma dello scrittore Matteo Collura.
Uno squarcio di autentico giornalismo ( quello che oramai i giornalisti non fanno più), in un contesto mass-mediatico che normalmente preferisce evitare di trattare determinati argomenti scomodi, specialmente sui quotidiani importanti.
Onore quindi al Corriere per avere ospitato questo articolo.
Leggetelo, ne vale la pena:

domenica 3 febbraio 2008

Gli scheletri nella sacrestia


Oggi il papa nel suo intervento a piedi uniti contro la legge 194 ha detto che "la civiltà di uno Stato si misura con la propria capacità si servire la vita"
Io invece penso che la civiltà di uno Stato si misuri con la propria capacità di servire la sua Costituzione e far rispettare le leggi vigenti ( specie se confermate da referendum popolari).
In piu penso che il dovere di uno Stato e di chi lo governa, sia quello di far luce sui fatti che ne hanno condizionato la storia e che hanno causato centinaia di vittime innocenti.
Vorrei ricordare che il Cardinale Marcinkus già presidente dello IOR, la banca vaticana primo azionista del Banco Ambrosiano e coinvolta in tutti i misteri italiani riguardanti anche lo stragismo di destra, è stato destinatario di tre mandati di cattura della magistratura italiana; e che l'allora Stato Pontificio retto dal Santo Subito Wojtila negò sempre l'estradizione in base alle norme del Concordato.
Perchè il papa e la Chiesa prima di rompere le scatole su ogni cosa che riguarda lo Stato italiano e le sue leggi , prima di parlare di difesa della vita, non consentono allo Stato italiano e alla magistratura di trovare i responsabili di crimini e stragi?
E perchè lo Stato Italiano, il suo Governo e i partiti, specie quelli di Sinistra, non chiedono mai conto al Vaticano di queste vicende del nostro recente passato?
Chissenefrega, con tutto il rispetto, delle scuse della Chiesa per l'inquisizione.