domenica 27 aprile 2008

Nel nome di Francesco?

La Giunta comunale di Assisi (di centrodestra) ha emesso un'ordinanza che vieta ai mendicanti di chiedere l'elemosina a meno di 500 metri dai luoghi di culto. Ovvero date le dimensioni ridottissime della cittadina umbra e considerato il numero delle chiese presenti, l'ordinanza espelle di fatto i mendicanti da tutto il paese.
Ma appare ancor più sorprendente la reazione in appoggio a questa decisione dei frati francescani.
Padre Enzo Fortunato, direttore sala stampa della Basilica superiore di San Francesco, si dice convinto che "lo spirito di S. Francesco non venga tradito e aggiunge: " credo che S. Francesco ci comprenderebbe".
Nel nome di Francesco appunto: secondo la regola dettata dal Santo, la vita comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi:

1) Fraternità: i frati non devono vivere soli, ma devono prendersi cura dei propri fratelli (e in generale di tutti) con amore e dedizione. La stessa cura si estende incondizionatamente non solo alle creature umane, ma a tutto il creato in quanto opera di Dio e dunque sacro, vivendo in questo modo la fraternità universale.
2) Umiltà: porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio, liberarsi dai desideri terreni che allontanano l'uomo dal bene e dalla giustizia
3) Povertà: rinuncia a possedere qualsiasi bene condividendo tutto ciò che ci è dato con i tutti i fratelli, partendo dai più bisognosi.
Si vede che per Padre Enzo Fortunato e per i francescani di oggi, questa regola è da rivedere.

giovedì 24 aprile 2008

25 Aprile, Oggi


I vecchi partigiani hanno sempre ricordato, giustamente, che la Resistenza non va ricordata solo come un importante fatto storico ma perchè i suoi valori fondanti sono validi oggi come allora.
Ci sono nella disgraziata società italiana attuale tanti esempi di piccola grande Resistenza.
Uno di questi si chiama Roberto Saviano, classe 1979, scrittore dell'ormai famoso libro Gomorra che da anni vive sotto scorta per le ripetute minacce della camorra nei suoi confronti.
E mi piace riportare oggi vigilia del 25 aprile 2008, quello che scrisse di lui un vecchio partigiano qualche anno fa:
"Roberto Saviano non solo ha ‘denudato il mostro’, ma l’ha saputo spiegare come finora nessuno. Mi è venuto subito in mente uno scrittore che ho molto amato, di cui sono stato amico, Leonardo Sciascia: quanto lui ha saputo narrare la sua Sicilia e le storie di mafia così Saviano è lo scrittore per eccellenza di Napoli e della camorra.Ho voluto, prima di entrare in studio, passare qualche ora con Roberto, non solo per dargli un po’ dell’esperienza di un vecchio signore, ma per conoscerlo e cercare di capire che cosa spinge un giovane a rinunciare alla propria libertà, a vivere come tutti i coetanei, incontrare la sua ragazza, andare al cinema, prendere un aereo, cenare con gli amici. La prima risposta l’ho avuta dai suoi occhi, intelligenti e curiosi che mi hanno frugato forse per spiegarsi il perché di quell’invito. Chi mi conosce sa che sono abituato a trascorrere con i miei ospiti il tempo necessario per la trasmissione, ma stavolta avrei voluto che la colazione con Roberto, poi il caffè, durassero di più. Anzi, spero che mantenga la promessa di tornare a trovarmi, magari quest’estate in campagna, così avremmo la possibilità di continuare quel discorso cominciato a casa di mia figlia Bice. Dai giovani, anche alla mia età, c’è sempre da imparare. Da Roberto Saviano un po’ di più.E’ arrivato poi il momento dell’intervista e dalla sua prima risposta ho capito che avevo ragione ad aver voluto inaugurare ‘RT’ con lui. Poco prima ci eravamo messi d’accordo sul finale: gli avrei chiesto se voleva aggiungere qualcosa e lui, che aveva il suo libro infilato tra il bracciolo e lo schienale della poltrona, ne avrebbe letto qualche riga. Invece, a quella mia domanda Saviano ha risposto: “Sono felice di aver potuto dialogare con lei. Se questo è possibile, forse in questo Paese qualcosa è ancora possibile fare.”E’ stato il più bel ‘bentornato’ che ho ricevuto.
Grazie, Roberto."
Enzo Biagi

venerdì 18 aprile 2008

Amarcord3

Domani Piacenza Vicenza.
E' legato al nome del mitico Giovanni Zanotti uno dei ricordi più belli di sempre.
Correva l'anno 1983, avevo 12 anni e quella domenica pomeriggio dissi ai miei genitori che andavo al cinema Excelsior.
Invece la mia destinazione era la curva nord del Galleana, posto unico ridotto, 3000 lire.
Partita incredibile con mini invasione di campo, interruzione per svariati minuti e gol vittoria di Zanotti con una bomba al 98'. Con tanto di giro di campo finale di tutta la squadra come se avessimo vinto la Coppa dei Campioni.
Uscendo dallo Stadio, appena fuori, mi aspettava mio padre che aveva saputo da qualcuno dove ero stato, e ricordo come fosse ora lo sguardo piu' severo che io mi ricordi di lui.
Alcuni nomi di quella squadra che fanno rabbrividire: Caricola, Comba, Mandressi, Filosofi, Pederzoli. Si retrocederà in C2 nonostante la vittoria all'ultima giornata proprio sul campo del Vicenza.
L'anno dopo cominciò l'era di Titta Rota.

martedì 15 aprile 2008

sabato 12 aprile 2008

Piazza del Popolo, 11 aprile



Comunque vada, abbiamo vinto noi.

lunedì 7 aprile 2008

Ola per il Lupo


Ci sono storie che mi emozionano particolarmente.
Una di queste, ha come protagonista un branco di lupi che negli anni è risalito dalle montagne abruzzesi su su fino alle alpi francesi e alcuni addirittura ai Pirenei.
Nel più assoluto anonimato hanno percorso migliaia di km giudati da una sorta di gps nel cervello, nascondendosi dagli uomini, riuscendo a sopravvivere e a procreare, viaggiando di notte e probabilmente riposandosi di giorno al riparo dai mille pericoli che li circondavano.
Un vero miracolo, una di quelle vicende del mondo animale che rendono questi esseri in molti casi di livello ben superiore a tanti idioti che popolano la razza umana.
Il tutto è venuto fuori quando alcuni esperti gli hanno identificati senza ombra di dubbio come lupi della Maiella partiti anni prima e arrivati a luci spente per fortuna nell'indifferenza generale.
Nel mondo di oggi spesso le storie succedono perchè ce le racconta al televisione.
E' bello sapere che ancora esistono fatti che succedono proprio perchè non li racconta la televisione.
In questo caso il lupo della Maiella alla fine del suo lungo e incredibile viaggio meriterebbe un ola da Maracanà.

martedì 1 aprile 2008

Amarcord2


Sfrugugliando su e-bay guardate guardate cosa ho trovato....
Fantastica la descrizione: "Figurina cartonata SIDAM - 1959 di Titta Rota - terzino, giocatore del Bologna. Condizioni: buonissime / perfette. Spedizione per posta raccomandata a 3,00 euro. Per posta prioritaria ( a richiesta e a vostro rischio): 1,50 euro. "
Beh una dritta unica ai noti compagni tifosi del Bologna.