mercoledì 16 luglio 2008

Noi aspettiamo ancora


Ho sempre pensato nel bene e nel male che le sentenze della Magistratura vadano comunque rispettate.
E' uno dei principi fondamentali di uno Stato democratico.
Anche per questo penso sia giusto attendere il terzo grado di giudizio per mettere la parola fine, dal punto di vista giudiziario del massacro della scuola Diaz durante il G8 a Genova nel 2001.
Ho fiducia, come spesso è accaduto, che giudici più sereni nei gradi successivi sappiano valutare al meglio ciò che è accaduto e che ha trasformato un pezzo d'Italia per alcune ore in un angolo buio fuori da ogni principio democratico e umano.
E' ancora invece ben più lontana la parola "fine" dal punto di vista politico, il vero nocciolo di tutta la questione: chi c'era in cabina di regia, chi dava gli ordini, chi ha armato il manganello degli agenti, chi ha gestito la sicurezza in quei giorni.
Temo sia uno di quei fatti che va ad aggiungersi alla lunga lista di misteri che hanno caratterizzato la storia del nostro paese dal dopoguerra in poi e che ancora oggi gridano verità e si schiantano contro il solito vecchio e tanto caro ad alcuni muro di gomma.
Però c'è anche un pezzo di Paese che non dimentica.
Che continua ostinatamente a cercare e ad aspettare la verità.
Che tiene viva la memoria nel rispetto delle vittime.
Sempre. Per sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In effetti Lucarelli ha del lavoro ancora per anni e anni, e con lui tutti quelli che provano a far luce ad anni di distanza su tutte le zone d'ombra di questo paese...
la foto è angosciante, come tante altre, come i racconti e le deposizioni.
sembra incredibile