lunedì 28 gennaio 2008

Oscar


Oscar Pistorius è in Italia.

Un uomo coraggioso a cui il comitato olimpico ha negato il permesso di partecipare alle olimpiadi di Pechino. Motivazione? Perchè le sue protesi "lo avrebbero favorito rispetto agli altri atleti"

Favorito.

In un mondo come quella dell'atletica dominato dal doping, dagli atleti che cercano di superarsi l'un l'altro a suon di pasticche la prezenza di Oscar alle olimpiadi avrebbe restituito dignità a questa manifestazione e avrebbe fatto rivivere il vero spirito olimpico.

L'assenza di Oscar farà sicuramente piu rumore della sua presenza e questa decisione si rivolterà contro chi l'ha presa.

Per quanto mi riguarda non guarderò le gare di atletica, un piccolo sciopero bianco personale contro questa vergogna.


13 commenti:

Anonimo ha detto...

esordisco nei commenti a questo nuovo blog con una polemica sterile: io sono assolutamente d'accordo che Pistorius non partecipi alle Olimpiadi.
Al di là della sua storia personale, al di là dello straordinario esempio di coraggio e tenacia che lui incarna, al di là che è lui un vero modello per milioni di ragazzini piuttosto che tutti i calciatori del mondo messi insieme...al di là di tutto questo le Olimpiadi sono gare tra uomini che misurano le proprie forze e abilità. Senza protesi o che, e pure a prescindere che le protesi avvantaggino o penalizzino.
E non vedo perchè non lo si possa dire.
Che poi in gare non ufficiali lui possa competere con tutti gli altri, e magari vincere, è un altro paio di maniche ed è pure un auspicio.
Ma sulle Olimpiadi o sui mondiali o robe così rimango della mia idea.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con il Gigio.
Penso che la storia di Pistorius sia assolutamente esemplare, e che lui sia da ammirare.
Sono altrettanto convinto però che la decisione in merito alla sua eventuale partecipazione alle olimipiadi non debba essere inficiata da elementi emotivi se non ancora peggio dal pietismo, ma debba rifarsi solo sulla valutazione oggettiva di quanto le sue protesi possano avvantaggiarlo rispetto agli altri concorrenti.
Mi rendo conto che possa apparire poco bello, ma la realtà è che le sue protesi (che detto per inciso appaiono in tutto e per tutto delle molle che lo traformano in un uomo canguro) sono, a prescindere dal motivo per cui le utilizza, un modo artificiale per alterare il risultato di una competizione sportiva.
E quindi doping.
Si tratta anche di non creare pericolosi precedenti.
Paradossalmente, se gli fosse concesso di gareggiare nei prossimi anni ne potremmo vedere delle belle.
Il problema è che c'è troppa gente che rischia la pelle assumendo ogni tipo di sostanza ed è disposta a tutto, ma proprio a tutto, ribadisco tutto, per raggiungere fana, soldi e notorietà.
Chissà cosa ci toccherebbe di vedere: uomini-canguro, uomini-lepre e donne-cannone, chi più ne ha più ne metta.
Mi dispiace per Pistorius, ma la penso così

Anonimo ha detto...

Bella Paulette, noi che abbiamo fatto dello sport e della corsa agonistica un ragione di vita a certi argomenti siamo più snesibili.

Anonimo ha detto...

Beh mi pare incredibile che voi aseriate che le protesi rappresentano un vantaggio....
Allora paradossalmente tutti dall'atleta americano a quello delle isole samoa dovrebbero correre con le medeime scarpe da ginnastica e con lo stesso body per essere alla pari.
Oppure tutti gli astisti saltare con la stessa asta.
Come fate ad essere sicuri che tutti partano alla pari?

Anonimo ha detto...

io ho scritto "a prescindere che le protesi avvantaggino o penalizzino".
ribadisco.
le protesi vanno innegabilmente ad alterare la gara nella sua essenza più intuibile, che è quella di gara tra pari.
non dico tra pari più furbi, più fortunati, più normali, semplicemente tra pari.
le protesi, a prescindere ecc., travalicano i confini delle doti fisiche naturali, dell'impegno (allenamento), della tecnologia (scarpe) e sono altro da tutto questo.
e in più aprono le porte a scenari oscuri, e passatemi il pessimismo: non oso immaginare a cosa si arriverebbe pur di aggiudicarsi una medaglia, un meeting, una corsa.
ha ragione paulette (che prego di chiamarmi JR, sennò qua salta tutto): la decisione in merito alla sua eventuale partecipazione alle olimipiadi non deve essere inficiata da elementi emotivi se non ancora peggio dal pietismo.

poi, alla fine, chisseneincula di pistorius, ma già che c'eravamo ho aggiunto queste tre righe.

Anonimo ha detto...

In tutti gli sport gli strumenti e le attrezzature devono avere certi requisiti e rispettare certi standard, non c'è bisogno che siano uguali, e cioè della stessa marca.
Per esempio per le gare di atletica:
"..Il controllo sui chiodi delle scarpe degli atleti sarà effettuato alla Call Room affinché siano conformi alla regola 143 della IAAF ed a quanto previsto nel presente manuale.
La lunghezza massima per le gare su pista è di 6 mm, per il Giavellotto ed il Salto in Alto è di 12 mm , mentre per tutti gli altre gare in pedana è di mm 9. I chiodi, fino ad un massimo di 11 per scarpa, devono avere un diametro massimo di 4mm."
Così non c'è la certezza che tutti partano alla pari, ma quasi.
Diverso è il discorso delle protesi di Pistorius, mi sembra.
Io non trovo incredibile sostenere che le protesi possano avvantaggiarlo, assolutamente.
Comunque sia ha ragione Jr, chisseneincula di Pistorius, era solo per inaugurare il blog con una sterile ed inutile polemica.
Secondo me gli Arctic Monkeys a Pistorius gli farebbero un culo così, e in più si scopano le fighette della girl band

Big ha detto...

Come al solito Jr e Paulette si distinguono per la sterilità delle loro polemiche. Come cazzo si fa a dire che una persona priva delle gambe è avvantaggiato??

blackbado ha detto...

Vedo che non tutti sono privi di buon senso....

Anonimo ha detto...

E anche di competenze su fisica, leve ed energia cinetica, vedo.
Invitatemi al prossimo seminario...

Anonimo ha detto...

caro big non allontanarti dal focus della discussion.
non si sostiene qui che una persona senza gambe sia avvantaggiata o fortunata, che messa giù così JR e Paulette sembrerebbero due sadici paranazisti.
il punto è se una persona con arti artificiali, A PRESCINDERE dal fatto che siano aiuto o zavorra, possa prendere parte ad una gara olimpica.
secondo me no, punto.
le scarpette o la tuta aderente o i pantaloncini aerodinamici non c'entrano un cazzo, e per giunta sono tutti sottoposti a norme e controlli.
in ogni caso aspettiamo che Pistorius si faccia il suo blog e vediamo cosa ci dice.

blackbado ha detto...

Seguendo il tuo ragionamento contorto allora nemmeno un atleta con un occhio solo potrebbe partecipare. C'è chi potrebbe dire che non vede bene l'angolazione della curva o chi come te e paulette affermerebbe che l'occhio solo gli da una visualizzazione della pista diversa e quindi a prescindere non degno di partecipare alle olimpiadi.
Siete chiusi in un ragionamento senza uscita.

Big ha detto...

A proposito, il 12 Marzo sono relatore alla Cattolica in un convegno dal titolo: "Teorie delle leve e dell'energia cinetica nella fisica moderna"....

Anonimo ha detto...

Pensate alla figa...